«Immaginate di aver vissuto uno dei vostri giorni più belli» racconta Ivan ai piccoli e grandi seduti in cerchio attorno a lui «uno di quei giorni in cui avete fatto quello che più vi piace. Immaginate poi andare a letto la sera. Chiudere gli occhi, e addormentarvi. Adesso immagiate che un vostro caro all’improvviso vi svegli urlando “Scappiamo! Scappiamo!. E da lì comincia il giorno più brutto della vostra vita!»
Mentre Ivan Nastenko, campione del mondo e attuale profugo di guerra in Germania, parla tutti lo ascoltano e lo sentono non solo con le orecchie. In qualche modo si aprono per accogliere la sua esperienza. I più giovani fanno domande, di quelle belle che solo i bambini sanno fare, e Ivan risponde con semplicità e disponibilità assoluta.
Si è concluso così il tour di beneficenza organizzato la Shinsen Academy partito alla fine di marzo nel Dojo Pieve di Cento, proseguito poi a Migliarino con la collaborazione del Dojo di Lagosanto, e concluso con il “main event” tenutosi ad Altedo nei giorni scorsi. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 120 atleti del gruppo Shinsen ed il supporto di altri intervenuti. Questo tour di beneficenza ha avuto il patrocinio di 10 amministrazioni comunali: Castelmassa, Ceneselli, Cento, Finale Emilia, Fiscaglia, Lagosanto, Malalbergo, Pieve di Cento, Poggio Renatico e dell’associazione benemerita del CONI UNVS sezione Braglia di Modena. Ha avuto come protagonista il campione del modo ucraino Ivan Nastenko supportato dalla presenza di grandi maestri come Michele Vallieri, Sara Paganini, Rian Di Pietro, Piero Rovigatti e Fabrizio Lazzarin. Un evento, questo, reso possibile grazie agli sforzi in primis dei maestri di Pieve di Cento e Poggio Renatico (Vallieri/Paganini), seguiti dai responsabili dei dojo affiliati alla Shinsen Budo Academy: Mantovani (Migliarino), Gambetta (Lagosanto), Aleotti (Finale Emilia) e Di Pietro (Altedo).
«Oggi abbiamo fatto qualcosa di concreto anche solo partecipando». – conclude il direttore tecnico Michele Vallieri Ma abbiamo anche la possibilità di lanciare un messaggio con la White Card». La carta bianca è un foglietto bianco che tutti tengono in mano nella foto di gruppo. Uno spazio bianco che ha il valore dell’inclusione e dell’amicizia, che non porta i colori di nessuno e invita alla pace.
Un foglietto che ricorda la potenza dei buoni sentimenti, quelli più semplici e più importanti per vivere in armonia l’uno accanto all’altro. Infatti l’evento è stato organizzato per celebrare la giornata mondiale dello sport per lo sviluppo e la pace istituita dall’Onu e supportata da UNESCO; una giornata che porta nome semplice e chiaro: Peace and Sport.
La storia di Ivan è emblematica in questo contesto: è stato grazie allo sport, alle amicizie strette con gli atleti incontrati nei sui anni sui tatami di tutto il modo che ora si trova in Germania, al sicuro dalla guerra.
I suoi amici, quelli del tatami, si sono stretti attorno a lui facendo tutto il possibile per aiutarlo. Come lui stesso racconta agli intervenuti il ju jitsu non termina in palestra, ma è in quello che gli atleti si portano dentro, nelle amicizie nate negli anni e nei valori che arricchiscono nel cuore. Ed è quello che Shinsen Academy propone da 10 anni a tutti i propri tesserati di jujitsu e non, con il motto “make the difference”; perché ognuno di noi può essere parte nel contribuire a fare la differenza come hanno fatto tutti i partecipanti al seminario di raccolta fondi benefica per Ivan insieme ai partner che hanno voluto donare che per onor di cronaca elenchiamo: Glam HairSpa di Finale Emilia, L’Angolo del Pane, Caffè italiano, Pizzeria i tre moschettieri, Caffè Italiano e Tecnocasa di Altedo