Sabato 8 marzo 2014, dalle 15.00 – Plesso scolastico di via Casoni a Casumaro
Ore 15.00: ritrovo al plesso scolastico di via Casoni; ore 15.30 benedizione della scuola; ore 15.45: interventi autorità; ore 16.30: svelamento targa; ore 17.00: inaugurazione mostra fotografica; ore 18.00: commemorazione Mons. Franzoni. Don Enelio fu tenente cappellano della Divisione Pasubio. Catturato dai Sovietici il 16 dicembre 1942, rientrò in Italia nel 1946. Per il suo comportamento al fronte e durante la prigionia e per la sollecitudine dimostrata verso i compagni, nel 1951 gli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la motivazione seguente: Cappellano addetto al Comando di una grande Unità, durante accaniti combattimenti recava volontariamente il conforto religioso ai reparti in linea. In caposaldo impegnato in strenua difesa contro schiaccianti forze nemiche, invitato dal comandante ad allontanarsi finché ne aveva la possibilità, rifiutava recisamente e, allorché i superstiti riuscirono a rompere il cerchio avversario, restava in posto con sublime eroismo, per prodigare l’assistenza spirituale ai feriti intrasportabili. Caduto prigioniero e sottoposto a logorio fisico prodotto da fatiche e da privazioni, noncurante di sé stesso, con sovrumana forza d’animo si prodigava per assolvere il suo apostolato. Con eroico sacrificio rifiutava per ben due volte il rimpatrio onde continuare tra le indicibili sofferenze dei campi di prigionia la sua opera che gli guadagnò stima, affetto, riconoscenza ed ammirazione da tutti. Animo eccelso votato al cosciente sacrificio per il bene altrui. Don Enelio si è spento a Bologna il 5 marzo 2007. La scuola di Casumaro che porterà il suo nome è stata ricostruita dall’Associazione Nazionale Alpini dopo il terremoto del maggio 2012. Il plesso scolastico sarà benedetto alle 15.30 e subito dopo verrà scoperta la targa. Alle 17.00 è prevista l’inaugurazione di una mostra fotografica dedicata a Don Enelio Franzoni, cui farà seguito – alle 18.00 – una messa commemorativa, officiata da don Bruno Fasani e da don Marco Ceccarelli.