Il video della conferenza stampa della candidatura di Marcella Cariani alla segreteria del PD Centese
Perché ci si candida alla guida di un gruppo? (nel mio caso quello del PD di Cento)
Innanzi tutto perché si è orgogliosi di questo gruppo.
Il PD centese rappresenta una bella realtà per la nostra Città e il territorio: è un luogo di elaborazione politica, di sana militanza, di integrazione tra generazioni ma soprattutto è un luogo di confronto e passione per la cosa pubblica e, soprattutto, per il nostro territorio.
Ho accettato l’invito di quanti mi hanno chiesto di spendermi in modo ancor più diretto, per rendere ancora più forte questo gruppo, per accompagnarlo nella sua crescita e nelle sue trasformazioni. Una scelta sicuramente non affrettata che mi ha portato a una profonda riflessione, politica, dentro e fuori il partito, e personale.
I giornali, riferendosi alle due candidature a questo Congresso comunale, hanno richiamato il termine “rinnovamento”. Al punto che qualcuno sui social ci ha anche ironizzato…
Non saprei se sia più “nuova” la mia candidatura o quella di Ivan Greghi.
Ivan è il segretario uscente, componente della Segreteria provinciale e ha guidato il partito negli ultimi tre anni.
Io sono Consigliere comunale oramai da quasi 12 anni … Sono stata Consigliere provinciale, componente della Direzione provinciale del partito e dell’Assemblea Nazionale.
Una lunga militanza sicuramente ma senza ruoli direttivi nel Pd.
Direi che quanto a “novità” nessuno dei due “svetti” dinanzi all’altro, ma non credo sia giusto valutare un congresso sul termine “rinnovamento”, perché si rischia di confonderlo con il termine “rottamazione” che non mi ha mai appassionato se applicato alla politica.
Certamente io sarei la prima segretaria donna del PD di Cento e proveniente da una frazione del nord del territorio.
Al di là del genere e della residenza, che possono essere visti come una piccola rivoluzione, in questo Congresso io intendo portare invece la mia esperienza, come energia di crescita e forza di coesione, al servizio del Partito e del territorio.
La mia lunga esperienza mi ha portato a maturare l’idea che un Partito debba essere plurale, aperto, che non allontani nessuno ed anzi sia pronto ad avvicinare tutti, ovviamente partendo dalla nostra base di valori.
A mio modo di vedere chi sarà eletto Segretario avrà il compito di serrare i ranghi di questo Partito e dell’intero Centrosinistra, collaborando con quelle forze che non si riconoscono del tutto nel nostro simbolo ma ci riconoscono come interlocutori.
Il nuovo Segretario avrà il compito di gestire questa fase di opposizione, strutturando e formando un gruppo, ampio, plurale e carico di entusiasmo, che si confronterà alle prossime elezioni amministrative.
Non mi sto candidando a Sindaco.
La mia mozione parla marginalmente della Città (ovviamente lo fa di riflesso perché è qui che giorno per giorno lavoriamo a contatto con il tessuto sociale), parla invece molto del Partito e dell’idea di Centrosinistra che abbiamo in mente.
Con questa mozione, vogliamo lanciare sfide organizzative (riorganizzazione dei Circoli e Circoli tematici, radicamento territoriale), strategiche (un nuovo e più forte rapporto con il terzo settore), etiche (investimento nella cultura di legalità e sui nostri grandi temi identitari) e sociali (più attenzione alle politiche di genere, anche nel partito, solidarietà ed inclusione con regole certe e trasparenti).
La nostra è insomma una mozione che vuole essere uno “strumento” di condivisione e unione per il nostro mondo. Un mondo che sta ancora metabolizzando la sconfitta elettorale ma che ha sulle proprie spalle la responsabilità di non rinunciare a testimoniare i propri valori e a proporli come alternativa alla Città. E’ da quella caduta di un anno fa che può scaturire una forte energia di crescita per tutti.
Nella nostra mozione si cercano, quindi, di costruire solide basi per rafforzare la “casa” del Pd e quella del Centrosinistra tutto.
Si parla di noi, dei nostri sogni, delle nostre speranze, del nostro impegno di individui.
Dell’esigenza di un Partito più organizzato, di un rapporto più stretto con iscritti, militanti, simpatizzanti ed elettori.
Si parla molto di idee e formazione. Pensiamo servano più incontri pubblici ed occasioni di dibattito e crescita individuale e collettiva, per migliorare le conoscenze e iniziare a strutturare le soluzioni ai grandi temi che oggi non ci vedono popolari ma che abbiamo il dovere di affrontare e analizzare con onestà e serietà.
Non ho un mio gruppo di riferimento.
Certo, ci sono persone che stanno condividendo con me questa avventura, però non ho una mia squadra. Credo che assieme al Partito, durante e dopo il Congresso, se venissi scelta come Segretario, sia mio primario impegno mettere in campo e valorizzare tutti coloro che, a prescindere dallo schieramento in questo Congresso, possono e vogliono essere risorsa per la nostra comunità.
Non mi considero una leader, sono una persona normale con una vita normale con le paure e le quotidiane preoccupazioni di tutti. In questo congresso mi ritengo piuttosto una facilitatrice, vorrei provare ad essere uno “strumento” per superare ogni individualismo e rafforzare l’idea vincente di gruppo unito.
Per questo la mozione si chiama “INSIEME” solo così sono certa che si può.
Partendo dai due versi di Pessoa, che mettono al centro l’uomo ed il gruppo, l’individuo e la comunità. Penso ad un Pd locale di nessuno in particolare ma di tutti in modo forte.
Un partito unito che sappia unire.