Il tema annunciato nei giorni scorsi dal Comune dell’innalzamento dell’imposta di soggiorno (da una media di 1,50 euro a notte per persona si passerebbe a 2,30) viene analizzato dal sistema Confederale, a partire da Marco Amelio presidente provinciale di Confcommercio Ferrara: “Gli incrementi dei costi certamente non ci rendono felici anche se Ferrara rimarrebbe a livelli più bassi rispetto ad alcune realtà cittadine paragonabili. Detto questo è necessario lavorare in maniera coordinata per ottimizzare al massimo i rendimenti dei trecento eventi che si realizzeranno nel capoluogo nel corso del 2025. Proponiamo inoltre di rivedere il sistema complessivo attuale delle esenzioni compresa la MyFeCARD. Il nostro obiettivo è quello di trovare un ragionevole punto di caduta con l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo condiviso di promuovere il sistema turistico nel suo insieme”.
Zeno Govoni, presidente provinciale di Federalberghi entra nel merito: “Pur comprendendo la necessità di far quadrare i conti esprimo insoddisfazione perchè di tali problematiche e di tale portata era necessario parlarne con maggiore anticipo. Tra l’altro l’attuale struttura dell’imposta di soggiorno non tiene conto di nuove forme di ospitalità: ad esempio appartamenti seppur di lusso godono di tariffe inferiori rispetto a strutture alberghiere di categoria superiore. Così si crea una disparità tra gli operatori. La proposta è di spostare l’entrata in vigore delle nuove tariffe a giugno 2025 con due ulteriori indicazioni propositive: da un lato destinare alle strutture ricettive un contributo forfettario dell’imposta per coprire i costi di riscossione dell’Imposta (commissione bancarie, ore di lavoro…) e dall’altro intervenire sempre sul nostro comparto con un altra percentuale dell’introito annuo dell’imposta da investire in progetti di sostenibilità e di innovazione tecnologica e software”
Un tema affrontato anche da Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio, altro tassello chiave nella filiera turistica che vede coinvolta la ristorazione: “Ferrara non soffre certo di fenomeni di overtourism ed in questo senso dobbiamo lavorare tutti insieme per raggiungere e magari superare l’obiettivo delle 500mila presenze”.
“Fondamentale – sottolinea Davide Urban, direttore generale di Confcommercio Ferrara – continuare ad investire sulla promozione del turismo per la città e la cultura”