Il 2 novembre a Cento la candidata presidente delle destre Elena Ugolini ha affermato che nella nostra città non esiste il Pronto soccorso.
Un’affermazione che, come documentato da un video pubblicato oggi dal sindaco Accorsi, ha riscosso applausi da chi la sostiene, comprese le candidate Angela Fava di Forza Italia e Valeria Balboni della lista Ugolini che, essendo centesi, dovrebbero sapere come stanno le cose.
Il Pronto soccorso c’è, è attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno e il candidato presidente del centrosinistra Michele de Pascale, intervenendo a Cento, ha più volte ribadito che non solo resterà funzionante, ma che ci saranno ulteriori investimenti sull’intera struttura ospedaliera.
Le menzogne sull’ospedale di Cento fanno da tempo parte del repertorio delle destre centesi, ma ancora non si era giunti a questo livello di stravolgimento dei fatti e della realtà. Tanto più grave se si pensa che nel suo programma elettorale è proprio Elena Ugolini a promettere di dare sempre più spazio ai privati lasciando alla Regione e al pubblico il solo ruolo di regia. Con tanti saluti alla sanità pubblica e gratuita per tutte e per tutti.
Va ricordato che secondo l’Istat lo scorso anno circa 4,5 milioni di persone in Italia hanno rinunciato a cure mediche principalmente a causa di liste d’attesa troppo lunghe e di difficoltà economiche. Tra queste, circa 2,5 milioni hanno citato problemi economici come principale ostacolo all’accesso alle cure. Sono dati allarmanti, spia di una situazione che non si risolve concedendo più spazio alle strutture private, ma investendo maggiormente sulla sanità pubblica, accorciando le liste d’attesa, favorendo la prevenzione. Tutte azioni che con le poche risorse destinate alla sanità dalla legge di bilancio 2025 del governo Meloni non sarà possibile realizzare.
L’ospedale di Cento è una struttura di eccellenza con personale di alto livello, appassionato, capace di affrontare situazioni di pericolo come quelle accadute alcuni giorni fa proprio al Pronto soccorso. Stupisce che le destre, tanto loquaci e veementi nel gettare discredito sul nostro ospedale, non siano altrettanto reattive nel chiedere al loro governo maggiori stanziamenti per la sanità pubblica. Ma si sa, l’importante è cercare di raccattare qualche voto, anche a costo di dire sonore e offensive bugie.