Politiche locali, sfide nazionali, alternanza scuola-lavoro e formazione: questi i temi affrontati dal ministro del lavoro e delle politiche giovanili e sociali Giuliano Poletti giunto ieri, venerdì 21 maggio, a Cento, presso la sede elettorale del candidato sindaco Piero Lodi.
“Responsabilità, credibilità, continuità e impegno: individuali e collettivi. Sono le qualità necessarie a portare avanti l’Italia, e il disegno delineatosi a Cento è positivo, la città è sulla pista giusta: i risultati parlano a favore di chi l’ha amministrata”. Così il ministro Poletti che, in una corso Guercino affollata da un’ottantina di spettatori, ha voluto gettare uno sguardo generale allo scenario italiano lavorativo ed economico.
“La realtà centese è importante, ha una presenza economica, imprenditoriale e industriale che vive di alti e bassi perché strettamente collegata con gruppi nazionali e internazionali, ma da cui ha saputo anche raccogliere opportunità – ha proseguito. – Il territorio non si è lasciato mettere in ginocchio dal terremoto ma ha, se possibile, ripreso con più produttività di prima. Siete nelle condizioni di guardare avanti”.
A confermare il bilancio del ministro, il sindaco Piero Lodi, che ha sottolineato come l’amministrazione abbia “accompagnato la crescita e il coraggio delle aziende, sottoscrivendo dei patti con la provincia di Ferrara che hanno creato alcune centinaia di posti di lavoro, mettendo in campo manovre urbanistiche e spazi produttivi funzionali durante l’emergenza terremoto”. Oltre sessanta le aziende che hanno infatti voluto prendere parte al piano di ricostruzione “chiedendo d’investire”. Nonostante i cambiamenti di dinamiche relazionali, come l’entrata stabile di Vm motori in Fiat, “abbiamo mantenuto un’interazione positiva: l’addizionale Irpef del nostro comune è la più bassa della regione. Un segno evidente d’inversione: c’è più reddito”.
Il futuro di Cento non potrà dunque che “passare per questa coalizione, che nei prossimi cinque anni vuole investire e mettere al centro i giovani” ha commentato il segretario Pd Ivan Greghi. Con il progetto “Informagiovani 2.0” l’amministrazione si propone dunque di “creare condizioni d’autonomia e di formazione per i ragazzi” e di “riportare la formazione professionale obbligatoria”. Ma un occhio di riguardo anche per quella classe di lavoratori che, usciti dal sistema produttivo, rischiano di restare emarginati, con l’introduzione del “sussidio sociale”.
E sono proprio i giovani le risorse primarie secondo il ministro Poletti, che ha rimarcato l’importanza del ruolo della legge alternanza scuola-lavoro per “la formazione e la socializzazione”. Al primo posto anche “la difesa del lavoro, non del reddito”. Necessario, per Poletti, anche abbassare le tasse, “creare le condizioni migliori per le aziende che rispettano la legge e pubblicare mensilmente un report redatto dall’Ispettorato del ministero”. E sfruttare i 14 miliardi e mezzo e la flessibilità del bilancio di quest’anno: tutto questo, ha concluso Poletti, in un’ottica di sussidiarietà: “Noi possiamo fare le leggi, ma i centri per l’impiego, le scuole, le fabbriche, i comuni, le parrocchie, i volontari e le associazioni devono cogliere la sfida senza lasciare da solo nessuno. Cento l’ha fatto e continuerà a farlo”.