«Oltre alla consapevolezza, sono fondamentali l’impegno costante e concreto nel fronteggiare il problema, l’intervento sui soggetti responsabili di atti di violenza nelle relazioni affettive e la diffusione della cultura della non violenza e del rispetto». Così l’assessore alle Pari opportunità, Mariacristina Barbieri, ha aperto il Consiglio Comunale che, giovedì 24 novembre, ha ricordato la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le donne.
Il punto sulle attività e sui progetti in campo è stato tracciato dalle operatrici del Centro Donne Giustizia, Beatrice Zanetti, e del Punto decentrato antiviolenza di Cento ed Elisabetta Pavani della sede di Ferrara.
«Le donne difficilmente riconoscono la violenza: quando si è profondamente coinvolti si fatica a darle un nome». Ha spiegato Elisabetta Pavani, portando la sua testimonianza da operatrice e individuando i momenti cardine del progetto ‘Uscire dalla violenza’, fra i quali l’accoglienza, la separazione, non solo fisica, della donna dal maltrattante, il percorso verso la consapevolezza e l’autonomia, lo sforzo di scongiurare il ritorno alla situazione precedente. «Forniamo diversi servizi: colloqui, consulenza legale e psicologica, lo sportello di accompagnamento al lavoro – ha rimarcato -. È importante lavorare insieme con l’obiettivo di curare e di prevenire».
Intanto due donne maltrattate – una del territorio di Cento – sono attese anche oggi.
Si andranno ad aggiungere alle 32 già accolte dal 1° gennaio al 31 ottobre al Punto decentrato antiviolenza di Cento, 14 delle quali già in carico dagli anni passati. Il loro ritratto è stato delineato da Beatrice Zanetti.
Sono 25 di Cento (4 Renazzo, 1 Corporeno, 1 Casumaro, 18 Cento, 1 Reno Centese), 2 di Bondeno, 1 Poggio Renatico, 2 Sant’Agostino, 1 della Provincia di Bologna e 1 del Veneto; 23 sono europee, 18 italiane e 5 dell’Est Europa, 8 africane, 7 nordafricane e 1 centroafricana, 1 pakistana; 29 sono mamme con 57 figli (13 da 0 a 5 anni, 12 da 6 a 11 anni, 8 dai 12 ai 17 anni, 24 sopra i 18 anni) e sono 40 i figli che subiscono o assistono a forme di violenza; 13 hanno fra i 40 e i 49 anni, mentre sono raddoppiate quelle fra i 18 e i 29 anni (8), sono in aumento le over 60 e si registrano anche 2 settantenni; il livello di istruzione è eterogeneo; 14 sono occupate, 18 non lavorano e sono 12 disoccupate – 9 a causa di violenza e prevaricazione – e 6 casalinghe, pensionate, invalide; 9 hanno un reddito insufficiente e 11 non hanno neppure una rete di aiuto.
In questo frangente sono incrementati gli invii dai servizi sociali (7), dai Carabinieri (7), dal Pronto Soccorso e attraverso il passa parola.
Per quanto riguarda i maltrattanti l’identikit dei 38 autori di violenza di 21 italiani, 2 esteuropei, 8 africani, 7 del Nord Africa e uno del Centro Africa, 1 asiatico; 28 hanno avuto una relazione intima con le donne, 17 i mariti, 6 i conviventi, 2 amante o fidanzato, 10 familiari o parenti; 13 sono over 50, 10 hanno fra i 40 e i 49 anni, 7 tra i 30 e i 39.
«È importante lavorare insieme – ha affermato il sindaco Fabrizio Toselli -. Le donne non devono avere paura e devono sapere che ci sono persone pronte ad aiutarle: è fondamentale non solo la sensibilizzazione, ma anche la consapevolezza dell’esistenza di un progetto che le può aiutare».