Il Comune di Cento, che si avvarrà anche della collaborazione dell’Associazione Libera – Presidio del Centopievese, ha proposto e ottenuto la sottoscrizione di un accordo con la Regione Emilia-Romagna per la realizzazione del progetto ‘Sentinelle della legalità e della buona economia’, che prevede l’arrivo di fondi per 10mila euro.
L’articolato progetto, che verrà attivato tra settembre e dicembre 2018, è rivolto non solo agli studenti e ai giovani del territorio centese, attraverso laboratori radiofonici e un radio-documentario che verranno realizzati nelle scuole del territorio; ma anche alla comunità in senso più ampio, con l’organizzazione di un ciclo di incontri volti a sensibilizzare la cittadinanza in generale, con particolare attenzione ai professionisti (commercialisti, avvocati, notai,…), agli amministratori e ai funzionari pubblici, sulla centralità dei temi economici negli ambiti istituzionali, sociali, culturali e della vita quotidiana delle comunità e dei singoli cittadini.
Il progetto, dunque, punta a sottolineare l’importanza di declinare il termine ‘legalità’ nel contesto delle economie e del governo dei territori, da tempo sotto l’attacco e l’aggressione della criminalità organizzata; come pure a valorizzare il ruolo della buona amministrazione e dell’economia nella propensione al rispetto delle regole, nella difesa dei diritti individuali e collettivi, nella esaltazione dei valori sanciti dalla Costituzione.
Forme nuove e complesse di crimine stanno infatti da tempo attraversando anche i territori della nostra regione; sono difficili da inquadrare sotto il profilo giuridico, nella tradizionale tipologia della fattispecie mafiosa. Come afferma il Procuratore Roberto Scarpinato, “la criminalità organizzata si è evoluta nel modello mercatista, basato su un’offerta di servizi ampiamente richiesti”. Colpire al cuore le organizzazioni criminali vuol dire sottrarre loro la ricchezza accumulata. Ecco perché le confische rappresentano i risultati più concreti di una battaglia ancora in atto. Ma non basta sequestrare, confiscare e assegnare alla collettività i beni illecitamente sottratti ai cittadini. Contrastare la cultura mafiosa è altrettanto importante. Questo, del resto, è il principio portante della Legge 3 del 2011 voluta dalla Regione Emilia-Romagna e della successiva Legge 18 del 2016 sulla Promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili.