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I PRIMI SEGRETI DEL GUERCINO SVELTI A CAPE TOWN

DiGiuliano Monari

Ott 2, 2018

Come dipingeva il Guercino? Se ne è parlato in Sud Africa nell’ambito di una lecture tenuta dalla Barbara Ghelfi, docente dell’Università di Bologna, organizzata dal Consolato d’Italia a Cape Town e dall’Istituto italiano di cultura di Pretoria. L’incontro si è svolto nel nuovissimo museo Zeitz MOCAA in concomitanza con la mostra ‘Now and then: Guercino and Kudzanai Chiurai’, che propone un inedito e suggestivo dialogo tra la Madonna col Bambino benedicente del Guercino, concessa dal Comune di Cento, e una videoinstallazione del giovane artista zimbabweano Kudzanai Chiurai, nella quale una donna piange la perdita di una persona cara il cui corpo insanguinato è disteso su un altare. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza legami e suggestioni tra l’arte antica e quella contemporanea.

Davanti a un pubblico numeroso, fra cui l’ambasciatore italiano Pietro Giovanni Donnici, il console italiano a Cape Town Alfonso Tagliaferri e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Fabio Troisi, Barbara Ghelfi ha illustrato le prime novità emerse dalle indagini tecnico diagnostiche che lo staff del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna ha condotto sulla Madonnina col Bambino benedicente. Le indagini riflettografiche permettono infatti di escludere la presenza di un vero e proprio disegno preparatorio, mettendo in luce una traccia fluida stesa a pennello in corrispondenza della mano benedicente del Bambino e della mano sinistra della Vergine. Tuttavia la scoperta più interessante riguarda la presenza di un ampio e suggestivo paesaggio alle spalle della Vergine, dipinto in un primo momento dal maestro che poi scelse di sostituirlo con il muro della stanza che vediamo oggi.

Le interessanti novità che via via stanno emergendo nell’ambito degli studi diagnostici in corso verranno presentate alla giornata di studi dedicata alla tecnica del Guercino, a cura di Barbara Ghelfi, Mariangela Vandini e Chiara Matteucci, con la collaborazione del Centro Studi internazionale il Guercino, che si svolgerà il 13 novembre prossimo a Cento. Sarà l’occasione per capire meglio come dipingeva il Guercino, che tele usava, come le preparava, quale ruolo aveva esattamente il disegno preparatorio, se la sua tecnica si è evoluta nel tempo e quali materiali utilizzava, tutto questo anche allo scopo di garantire per il futuro una corretta conservazione dei suoi capolavori.