I finanzieri del Comando Provinciale di Ferrara, nell’ambito della sistematica azione di
contrasto all’indebita percezione di risorse pubbliche, in sinergica collaborazione con l’INPS,
hanno individuato, da inizio anno, 17 soggetti, in prevalenza stranieri, che hanno
illecitamente ottenuto il reddito di cittadinanza, utilizzando dichiarazioni e/o documenti falsi.
Il danno accertato per le casse dello Stato, ammonta a circa 130.000 €.
Andando nel particolare, sono 11 i cittadini stranieri, nigeriani e rumeni, tutti residenti a
Ferrara, denunciati per aver falsamente autocertificato, nelle istanze prodotte tramite vari
centri di assistenza fiscale, di essere da lungo periodo di tempo residenti in Italia, per
ottenere il sussidio.
La normativa, infatti, richiede, per i cittadini stranieri, la sussistenza di un doppio requisito
per ottenere il reddito di cittadinanza: la residenza in Italia da almeno 10 anni (di cui gli ultimi
2 in modo continuativo al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata
del beneficio erogato) e il possesso della cittadinanza di un Paese U.E. o di un permesso di
soggiorno permanente o di lungo periodo (per gli extra comunitari).
Tra le persone controllate che hanno illecitamente percepito la misura di sostegno, alcune
risultano presenti in Italia da non più di un anno e mezzo.
Oltre alla denuncia alla Procura della Repubblica di Ferrara, gli 11 percettori sono stati
segnalati all’INPS per la revoca del contributo e per il recupero delle somme già erogate, che
ammontano ad una somma complessiva di circa 55.000 €, e di altre, richieste, ma non ancora
incassate per circa 14.000 €.
Gli altri 6 casi di indebite percezioni del sussidio accertate in provincia, tutti segnalati
all’Autorità Giudiziaria, riguardano ulteriori fattispecie, diverse da quella del requisito della
residenza decennale, ma sempre viziate all’atto della presentazione delle domande, da
dichiarazioni non veritiere: sono 4 soggetti (2 italiani e 2 pakistani) che hanno ottenuto il
reddito di cittadinanza non dichiarando l’effettivo reddito e il patrimonio del rispettivo nucleo
familiare di riferimento né la composizione di quest’ultimo, 1 soggetto (italiano) condannato
per spaccio di sostanza stupefacenti, reato, per il quale, in caso di condanna definitiva è
espressamente prevista l’esclusione per l’accesso alla misura di sostegno, e in ultimo 1
soggetto (nigeriano) che ha falsamente dichiarato essere disoccupato ma in realtà risultava
essere titolare di partita IVA.
Per le 6 posizioni irregolari individuate, le somme illecitamente riscosse segnalate all’INPS
per il recupero, ammontano a circa 50.000 €, alle quali si aggiungono altri 10.000 € ancora
da corrispondere.
L’attività svolta da tutti i Reparti della Guardia di Finanza di Ferrara, evidenzia il costante
impegno per assicurare che tutte le prestazioni di natura assistenziale vadano effettivamente
ai nuclei familiari che ne abbiano diritto, evitando le iniquità che l’indebito accesso a soggetti
privi dei necessari requisiti potrebbe generare minando la coesione sociale e a danno delle
casse dello Stato.