«Diego Contri se la prende con il Comune per avere accolto 34 profughi. Se Contri pensa che una realtà come la nostra non sia in grado di farlo, dimostra solo che sarebbe incapace di amministrare»
Diego Contri, candidato sindaco di Lega Nord e Forza Italia e di alcune liste civiche, a poche ore di distanza dalle stragi di Bruxelles, fa propria la campagna di speculazione lanciata dal segretario nazionale della Lega Nord Matteo Salvini attaccando l’accoglienza fornita dal Comune di Cento a 34 profughi fuggiti dall’inferno mediorientale.
Capisco che le elezioni amministrative siano alle porte e che Contri abbia bisogno di farsi notare, ma chi si propone come sindaco di una realtà come quella Centese dovrebbe cercare di tenere un profilo un po’ più alto e dimostrare di sapere gestire situazioni complesse come quelle che ha dovuto e saputo affrontare la giunta di Piero Lodi.
Se la giunta Lodi avesse affrontato le conseguenze del sisma e quelle della crisi economica, anziché con un impegno forte e quotidiano, con chiacchiere da bar come quelle di Contri, saremmo qui a cercare di leccarci le ferite anziché a progettare su basi solide il nostro futuro.
Ben venga il confronto elettorale. Ma senza strumentalizzare le tragedie e mantenendo alto il profilo delle argomentazioni. I centesi meritano rispetto per la loro storia e la loro intelligenza. Se Contri pensa che una realtà come la nostra non sia in grado di gestire 34 profughi (34, non centinaia) dimostra solo che sarebbe incapace di amministrare.
Ivan Greghi, segretario del Partito Democratico di Cento