Giornata speciale quella di oggi per gli studenti della scuola elementare e media “Alessandro Manzoni” di Goro che hanno incontrato il Tenente Lucilla Esposito, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Comacchio e il Maresciallo Marcella Alloni, comandante della stazione dei Carabinieri di Goro.
L’incontro, organizzato nell’ambito delle attività di sensibilizzazione contro il bullismo e il cyberbullismo, ha catturato l’attenzione e la curiosità di ragazzi e insegnanti.
Con il sorriso e tanta empatia, il Tenente Esposito e il Maresciallo Alloni hanno affrontato un tema delicato e attuale, spiegando ai giovani studenti come riconoscere e affrontare situazioni di bullismo, sia nel mondo reale sia in quello virtuale. Grazie a esempi concreti e un linguaggio semplice ma incisivo, le due rappresentanti dell’Arma hanno messo in luce l’importanza di non sottovalutare episodi di violenza fisica o psicologica e di rivolgersi sempre ad adulti di fiducia, come genitori, insegnanti o le forze dell’ordine.
A impreziosire l’incontro è stata la consegna del Bullizometro, un segnalibro creato dai Carabinieri per aiutare i ragazzi a comprendere meglio il fenomeno del bullismo. Sul segnalibro, una scala grafica rappresenta le diverse sfumature di comportamento, dal semplice scherzo fino alle forme più gravi di prevaricazione. Un piccolo strumento pratico che può fare la differenza nel quotidiano, stimolando una riflessione personale e di gruppo.
Parlare con i giovani significa investire nel futuro. Oggi, più che mai, è fondamentale fornire loro strumenti per riconoscere e combattere il bullismo, soprattutto in rete, dove i confini tra gioco e aggressione diventano spesso sottili. L’obiettivo è educare, prevenire e costruire una società più consapevole e rispettosa.
Tra momenti di dialogo interattivo e domande curiose da parte degli studenti, l’incontro si è concluso con un applauso caloroso e la promessa di rivedersi presto per altri incontri formativi e una visita presso la stazione carabinieri di Goro.
Un’iniziativa, questa, che dimostra come la vicinanza delle forze dell’ordine alle nuove generazioni non sia solo una questione di sicurezza, ma anche un gesto concreto di ascolto e supporto.