Il 30 ottobre 24, Fratelli d’Italia a Cento ha votato a favore delle risorse per gestire la stazione di posta a Cento, un progetto incluso nella convenzione tra comuni e finanziato con i fondi destinati alle fragilità estreme. Questo voto arriva dopo che, alcune settimane prima, il partito aveva promosso una raccolta firme contro la struttura, raccogliendo adesioni dai partiti del centro destra e da cittadini preoccupati per l’impatto dell’iniziativa.
Elisabetta Giberti Capogruppo di Orgoglio Centese ha chiarito e motivato l’astensione del gruppo, in sede di dichiarazione di voto, di rispettare le fragilità conosciute e le necessità del territorio, pur esprimendo il suo desiderio di vedere intrapresi percorsi alternativi rispetto alla gestione proposta, pur riconoscendo che la scelta è stata votata all’unanimità dai sindaci del distretto ovest alto ferrarese, compresi quelli di centro destra. “La stazione di posta è un servizio essenziale per chi ha perso il lavoro e per coloro che, in tempi di crisi, si trovano in difficoltà,” ha affermato Giberti.
Il tempismo della raccolta firme, avviata poco prima del voto favorevole, solleva interrogativi sulla coerenza politica e lascia ipotizzare che la mossa raccolta firme possa essere orientata solo ad ottenere visibilità elettorale in vista delle elezioni regionali del 17-18 novembre. Considerando che i fondi sono stati già stanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che i lavori per la struttura sono già avviati, il valore pratico della raccolta firme risulta limitato, lasciando sospetti su finalità puramente elettorali.
Alla luce di queste contraddizioni, i cittadini di Cento meritano chiarezza e trasparenza. Elisabetta Giberti sottolinea quindi: “Da quale parte stanno veramente Fdi e i partiti coinvolti nella raccolta firme contro la stazione di posta, se i propri sindaci votano per averla e in consiglio comunale a Cento votano a favore delle risorse per gestirla?” Inoltre Giberti invita la comunità a riflettere sull’importanza di sostenere i più vulnerabili e sottolinea la necessità di scelte politiche che rispecchino le reali esigenze del territorio, ma senza cadere nelle strumentalizzazioni fatte solo per fini elettorali.