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GDF FERRARA: IMPORTAVANO ACCIAIO DALLA CINA EVADENDO I TRIBUTI DOGANALI. SEQUESTRO DA CIRCA 2,4 MILIONI DI EURO – il video sul canale youtube

DiGuardia di Finanza

Ott 1, 2024


Su richiesta dell’European Pubblic Prosecutor’s Office (EPPO) di Bologna, la Guardia di
Finanza di Ferrara ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di disponibilità finanziarie,
di importo pari a circa 2,4 milioni di euro, emesso nei confronti di due società operanti nella
commercializzazione di bobine di acciaio inossidabile.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ferrara ha disposto la misura al termine
di indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara che hanno
interessato gli amministratori delle imprese, una con sede nel capoluogo estense e l’altra a
Varese, che si sarebbero rese responsabili di una rilevante frode doganale.
Le investigazioni, sviluppate attraverso l’analisi di documentazione sottoposta a sequestro
nel corso di perquisizioni (eseguite in diverse città italiane tra le quali, oltre a Ferrara e
Varese, Milano e La Spezia) ed attività di intercettazione, hanno fatto emergere, nell’ambito
di oltre 110 operazioni di importazione di acciaio, la falsità delle dichiarazioni presentate
all’Agenzia delle Dogane estense con riferimento all’origine del prodotto.
In particolare i tre responsabili delle imprese, che risultano indagati per i reati di
contrabbando doganale e falsità ideologica, avrebbero falsamente attestato la provenienza
coreana dell’acciaio quando in realtà il prodotto risulta di origine cinese. Attraverso tale falsa
rappresentazione le imprese italiane avrebbero irregolarmente fruito dell’esenzione dal
pagamento dei tributi doganali, prevista per la merce originaria dalla Corea del Sud, in luogo
del tributo che grava su quelle provenienti dalla Cina (c.d. dazio anti dumping), ottenendo
così un illecito risparmio di circa 2,4 milioni di euro.
Le società coinvolte rispondono della responsabilità amministrativa da reato trattandosi di
illeciti commessi dagli amministratori nell’interesse delle stesse imprese che sono risultate
prive di validi presidi richiesti dalla Legge proprio per prevenire la commissione di specifici
reati, tra i quali il contrabbando che è oggetto di addebito da parte dell’Autorità giudiziaria.
In sede di esecuzione del provvedimento è stata rinvenuta l’intera somma di quasi 2,4 milioni
di euro depositata sui conti societari, che è stata sequestrata insieme ad alcune bobine di
acciaio già cautelate dai finanzieri ferraresi – nel corso delle perquisizioni effettuate nei mesi
scorsi- in quanto ritenute importate con la falsa documentazione.
L’intervento portato a termine dalla Procura Europea e dalla Guardia di Finanza ha
consentito di porre un freno ad una condotta che, oltre agli importanti aspetti di natura
evasiva, riverbera gravi effetti sul mercato del prezioso materiale in ragione della
concorrenza sleale che si genera.
Attraverso la pratica commerciale del “dumping”, infatti, le grandi imprese introducono nel
mercato europeo dei prodotti ad un prezzo inferiore rispetto a quello mediamente praticato
(in ragione di diversi fattori – prima fra tutti per i sussidi statali di cui godono le imprese extra
europee proprio per la produzione di determinate merci).
Per tali ragioni l’Unione Europea si avvale di strumenti di difesa del mercato interno, quali il
“dazio anti dumping”, che servono anche per tutelare le imprese rispettose delle regole.
In osservanza delle disposizioni del D.Lgs. n. 188/2021, si rappresenta che il procedimento penale
è in fase di indagini preliminari e che, per il principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza
delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove
intervenga sentenza irrevocabile di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa è stata
autorizzata dalla Procura Europea (EPPO), Ufficio di Bologna, in ottemperanza alle disposizioni del
richiamato D.Lgs. n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione.