All’interno della Caserma “Finanziere Bruno Bolognesi” di via Palestro, la Guardia di Finanza
di Ferrara ha oggi celebrato, alla presenza delle massime Autorità cittadine e di una
rappresentanza del personale in servizio e in congedo, il 249º Anniversario della Fondazione
del Corpo.
Il Comandante Provinciale, Colonnello Cosimo d’Elia, nel corso del suo intervento, dopo aver
rivolto un sincero ringraziamento alle Autorità intervenute e a tutti i finanzieri ferraresi per il
costante impegno, professionalità e spirito di servizio sempre dimostrati, ha voluto
sottolineare come l’attuale contesto d’incertezza economica dovuto a diversi e concomitanti
fattori legati agli effetti della crisi pandemica, al conflitto russo-ucraino e al conseguente
impatto sui prezzi delle materie prime, abbia portato la Guardia di Finanza a rinnovare con
decisione il proprio impegno a tutela della legalità, anche con riferimento all’attuazione del
programma di riforme previsto nell’ambito del P.N.R.R.
Questo importante ruolo di moderna polizia economico – finanziaria al servizio della collettività
affidato al Corpo dal legislatore consente, attraverso l’utilizzo di penetranti poteri ispettivi, di
analizzare e approfondire in maniera trasversale contesti connotati da elevata complessità
per contrastare i fenomeni illeciti particolarmente pericolosi, che vanno dalle frodi fiscali,
all’economia sommersa, alla distrazione delle risorse pubbliche, ai reati societari e bancari,
alle infiltrazioni della criminalità organizzata, al riciclaggio, alla contraffazione e altro.
Al fine di raggiungere tali obiettivi, gli interventi ispettivi sono stati indirizzati in modo mirato e
selettivo sui soggetti connotati da un maggior rischio di pericolosità fiscale ed economico-
finanziaria, individuati valorizzando la conoscenza del contesto territoriale di riferimento,
l’attività d’intelligence e gli importanti strumenti messi a disposizione dalla tecnologia con la
creazione di data-base sempre più interoperabili, adottando metodologie operative adeguate
ai fenomeni illeciti da contrastare al fine di ridurne la portata.
La ricorrenza offre anche l’occasione per fare un bilancio delle attività concluse nell’ultimo
anno e mezzo dalle Fiamme Gialle ferraresi nei vari settori della missione istituzionale affidati
al Corpo dall’Autorità di Governo, come di seguito sintetizzati.Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali
L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la
concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e
penalizza l’equità, sottraendo spazi d’intervento a favore della collettività. Da qui l’importanza
dell’azione “chirurgica” che la Guardia di Finanza svolge contro gli evasori totali e i frodatori
che, con le loro condotte, rendono vane le misure messe in campo dal legislatore anche al
fine di migliorare il rapporto tra fisco e contribuente e ridurre il c.d. tax gap.
In linea pertanto con gli obiettivi centralmente impartiti, le Fiamme Gialle ferraresi hanno
portato a termine, in tale comparto, n. 297 interventi di natura amministrativa e n. 112
indagini di polizia giudiziaria, che hanno permesso di denunciare alle competenti Autorità
Giudiziarie n. 107 soggetti, di cui n. 67 per i reati più gravi connessi all’utilizzo e/o
emissione di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento delle scritture
contabili.
Il valore dei beni sequestrati quale profitto dell’evasione delle imposte dirette e dell’I.V.A.
è stato di € 15.393.926,00, mentre le proposte di sequestro avanzate alle competenti Autorità
Giudiziarie finalizzate ad assicurarne il pagamento ammontano a € 52.670.250,00.
Particolare attenzione è stata dedicata a verificare la veridicità dei crediti d’imposta
soprattutto quelli finanziati con risorse del P.N.R.R. L’attività, svolta in sinergia con l’Agenzia
delle Entrate, ha consentito di sviluppare indagini di polizia giudiziaria da cui è emerso un
utilizzo distorto finalizzato alla creazione, circolazione, monetizzazione e utilizzo di crediti
d’imposta fittizi per un ammontare di € 24.449.049,00, principalmente afferenti ai cc.dd.
“Bonus facciate” e “Superbonus 110%” concessi per il recupero del patrimonio edilizio, con
la denuncia di n. 27 persone per i reati di truffa aggravata e indebita percezione di erogazioni
pubbliche, emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione. Le
irregolarità riscontrate hanno riguardato opere edilizie su immobili, di fatto mai eseguite o
completate solo parzialmente, talvolta anche all’insaputa dei proprietari degli immobili.
Con riguardo all’economia sommersa sono stati n. 47 i soggetti esercenti attività
d’impresa e di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco individuati (cc.dd.
“evasori totali”) e n. 25 i datori di lavoro verbalizzati per aver impiegato n. 32 lavoratori
in “nero” o “irregolari”.
È da segnalare, inoltre, una indagine di polizia giudiziaria che ha portato ad accertare un caso
di “caporalato” che ha riguardato un soggetto di nazionalità pakistana che, approfittando
dello stato di bisogno dei suoi connazionali, si è reso responsabile del reato di
intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Al fine di contrastare efficacemente le frodi I.V.A., in particolare quelle di tipo “carosello”
commesse avvalendosi di società cc.dd. “cartiere” prive di ogni struttura aziendale e
produttiva, la Guardia di Finanza opera sotto una duplice veste, repressiva con le indagini
di polizia giudiziaria ed economico – finanziaria, ma anche preventiva attraverso controlli più
capillari sulle nuove partite I.V.A., al fine di accertare l’effettivo avvio dell’attività
imprenditoriale. A seguito dei riscontri effettuati sono state avanzate agli Uffici finanziari n.
22 proposte di cessazione della partita I.V.A. e cancellazione dalla banca dati VIES,sistema informatico nel quale sono censiti i soggetti economici autorizzati a effettuare
operazioni intracomunitarie.
Altro settore attenzionato è stato quello della fiscalità internazionale, dove sono stati
conclusi interventi dai quali sono emerse violazioni agli obblighi dichiarativi in materia di
“Monitoraggio fiscale” per aver omesso d’indicare, nella dichiarazione annuale dei redditi,
le disponibilità patrimoniali e finanziarie suscettibili di produrre reddito, detenute all’estero.
Particolarmente intensa è stata anche l’attività di controllo presso gli impianti di
distribuzione stradale di carburanti. Infatti, in considerazione del notevole incremento dei
prezzi energetici innescato dalla crisi russo-ucraina, sono stati eseguiti specifici piani
d’intervento volti a intercettare eventuali situazioni d’irregolarità. Le violazioni riscontrate
hanno riguardato l’omessa comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy dei
prezzi giornalmente praticati, la non corretta esposizione e/o corrispondenza dei prezzi con
quelli effettivamente praticati e la vendita di prodotti aventi caratteristiche tecniche non
conformi ai requisiti specifici previsti dalla normativa in materia di sicurezza.
Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica
La lotta agli sprechi di denaro pubblico, alla corruzione, alle procedure di appalto irregolari,
alle frodi nelle pubbliche forniture, rappresentano, ancor di più nell’attuale contesto
economico e sociale, un fattore fondamentale per prevenire condotte illecite, per recuperare
e restituire alla collettività le risorse sottratte ai servizi pubblici essenziali quali l’istruzione e
la sanità che lo Stato ha il compito di garantire, che possono causare emarginazione,
esclusione sociale, e limitare la crescita e la competitività del Paese.
Al fine di rafforzare il presidio ispettivo, la Guardia di Finanza ha nel tempo potenziato le
sinergie con gli altri Enti e Istituzioni anche attraverso la sottoscrizione, sia a livello centrale
che periferico, di specifici “Protocolli d’intesa” come quello siglato con gli Enti locali della
provincia il 5 maggio u.s. presso la Prefettura di Ferrara in materia di P.N.R.R.
La presenza ispettiva delle Fiamme Gialle ferraresi si è concretizzata con l’esecuzione di n.
202 interventi di natura amministrativa e n. 96 deleghe d’indagine pervenute dalla
Magistratura ordinaria e contabile, che hanno riguardato importanti flussi di spesa nazionale
e comunitaria nei settori degli incentivi alle imprese e delle altre uscite nazionali e locali,
politica agricola comune, appalti, responsabilità amministrativa, anticorruzione e
prestazioni sociali agevolate.
Relativamente ai finanziamenti nazionali, l’attenzione operativa è stata prioritariamente
orientata verso quelle misure introdotte dalla legislazione emergenziale, quali i contributi a
fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia statale, accertando indebite
percezioni per complessivi € 2.240.827,00 e responsabilità penali nei confronti di n. 31
persone per il reato d’indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Ulteriori n.
21 persone sono state segnalate amministrativamente in quanto le somme indebitamente
percepite sono risultate essere inferiori alla soglia penalmente rilevante di € 3.999,96. Le
proposte di sequestro avanzate alle competenti Autorità Giudiziarie su beni nella disponibilità
dei responsabili ammontano a € 252.830,00, mentre sono stati eseguiti provvedimenti
cautelari per € 93.803,00.Oltre alle misure agevolative sopracitate, specifica menzione meritano, in considerazione
della rilevanza che il contesto rappresenta per la ripresa del Paese, gli interventi tendenti a
verificare il corretto utilizzo delle risorse finanziate con il P.N.R.R. In tale ambito sono state
n. 23 le attività concluse con rilievi per € 2.013.389,00 e n. 7 le persone denunciate per aver
fornito, avvalendosi di falsa documentazione, informazioni non veritiere in merito ai requisiti
tecnici e allo stato di avanzamento dei progetti finanziati. Sono state altresì avanzate alle
competenti Autorità Giudiziarie proposte di misure cautelari patrimoniali per l’importo
corrispondente a quello della frode accertata.
Nel settore della politica agricola comune è stata constatata l’indebita assegnazione di un
contributo comunitario U.E. a carico del “Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale” e
finanziato dalla Regione Emilia Romagna di € 176.373,00, in quanto la società richiedente
non poteva beneficiare dell’aiuto economico in parola poiché esclusa da ogni forma
agevolativa a seguito di una sanzione derivante da un precedente provvedimento
amministrativo.
Sul versante degli appalti, sono state accertate somme oggetto di assegnazione irregolare
per € 5.671.048,00 in relazione alle procedure di affidamento di lavori per la ristrutturazione
di immobili danneggiati a seguito degli eventi sismici avvenuti nell’anno 2012 e
l’approvvigionamento di apparecchiature elettromedicali connesse all’emergenza COVID-19.
Con riferimento alla responsabilità amministrativa per danni erariali, sono state n. 34 le
persone segnalate alla Magistratura contabile, con un danno erariale accertato di €
7.536.317,00. Sono stati inoltre eseguiti sequestri per un valore di € 419.272,00.
Passando all’anticorruzione, è da segnalare la conclusione di una indagine di polizia
giudiziaria nei confronti di due medici di medicina generale che, dietro compenso, simulavano
l’effettuazione della vaccinazione anti COVID-19 rilasciando false attestazioni green pass.
Sono state n. 294 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, di cui n. 4 tratte in arresto in
flagranza di reato, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di peculato, corruzione, truffa
ai danni dello Stato e falsità ideologica, nonché sequestrati € 7.985,00 quale provento del
reato di corruzione.
La vocazione sociale della Guardia di Finanza a sostegno delle fasce più deboli trova ampia
conferma nei controlli in materia di “Prestazioni sociali agevolate” erogate dagli Enti
pubblici a famiglie che si trovano in situazioni di bisogno, tra le quali rientra anche il “Reddito
di cittadinanza”. Gli interventi svolti sono stati tutti incentrati su tale ultima misura di
sostegno, accertando una indebita percezione per un totale di € 553.253,00, con la denuncia
di n. 62 persone per aver omesso d’indicare, all’atto della presentazione della domanda, tutte
le fonti di reddito e/o il patrimonio posseduto dal nucleo familiare, ovvero aver falsamente
attestato di essere disoccupato o la residenza sul territorio nazionale da almeno dieci anni,
di cui gli ultimi due continuativi.
Contrasto alla criminalità organizzata ed economica – finanziaria
L’azione della Guardia di Finanza in questo comparto mira, con un adeguato presidio a tutela
della legalità, a impedire che gli interessi della criminalità possano introdursi nel tessuto
economico e sociale, salvaguardando le regole della sana concorrenza e del libero mercatoe divenendo un sicuro punto di riferimento per i cittadini, le imprese e professionisti che
rispettano le regole. Per combattere le condotte illecite più insidiose, fondamentali risultano
essere il monitoraggio dei flussi finanziari, i controlli ispettivi antiriciclaggio, l’aggressione ai
patrimoni illecitamente accumulati e il contrasto ai fenomeni di abusivismo bancario e
finanziario.
In tale ottica le attività investigative sono state orientate verso contesti che, sulla base di una
preventiva analisi, sono risultati connotati da concreti profili di rischio, dando priorità alle
indagini di polizia giudiziaria, alle attività di prevenzione antimafia e agli approfondimenti delle
segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa
antiriciclaggio.
Sul fronte del monitoraggio dei flussi finanziari, grande importanza assumono gli
approfondimenti sulle segnalazioni di operazioni sospette che, unitamente ai controlli
antiriciclaggio, consentono di monitorare e individuare in maniera efficace eventuali capitali
di fonte illecita che potrebbero essere inseriti nel circuito dell’economia legale e alterare le
condizioni di concorrenza. Al riguardo sono state n. 189 le segnalazioni sospette approfondite
dalle quali sono emerse irregolarità amministrative e penali, nonché eseguiti n. 5 controlli
antiriciclaggio con la contestazione di violazioni amministrative in ordine all’inosservanza, in
alcuni casi anche sistematica, degli obblighi di adeguata verifica della clientela e tracciabilità
delle operazioni. Sono state inoltre denunciate n. 17 persone per i reati di riciclaggio e
autoriciclaggio, il cui valore è stato quantificato in € 26.008.935,00.
Relativamente alla normativa antimafia sono stati eseguiti accertamenti patrimoniali nei
confronti di soggetti e relativi nuclei familiari gravati da numerosi precedenti di polizia tra i
quali reati tributari, fallimentari, contro il patrimonio, truffa per il conseguimento di
erogazioni pubbliche e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e che, dal
raffronto fonti/impieghi, sono risultati vivere, anche in parte, con il frutto delle loro attività
delittuose, i cui esiti hanno consentito di segnalare all’Autorità Giudiziaria beni riconducibili ai
“proposti” dei quali non è stata giustificata la legittima provenienza per un valore complessivo
di € 1.004.328,00. Sempre in tale ambito, sono anche da annoverare i n. 705 accertamenti
richiesti dalle Autorità prefettizie riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della
documentazione antimafia necessaria per la partecipazione alle gare pubbliche e i n. 3
provvedimenti interdittivi adottati. Tale attività di natura “preventiva” assume maggiore
importanza in funzione degli interventi previsti dal P.N.R.R. i quali, alla luce dell’ampiezza e
rilevanza, impongono l’adozione di adeguati presidi volti a garantire il corretto utilizzo dei
fondi ed evitare possibili infiltrazioni criminali.
Altra importante direttrice a tutela della trasparenza e legalità è costituita dalle indagini nei
settori dei reati fallimentari e societari che ledono i diritti dei creditori, dove sono state
denunciate n. 37 persone con un valore delle distrazioni accertate per € 3.210.586,00.
La tutela della proprietà intellettuale e la sicurezza dei consumatori costituiscono, in
ragione del quadro normativo con il quale sono state definite le competenze delle Forze di
polizia, pilastri importanti della missione istituzionale affidata al Corpo. La produzione e
commercializzazione di prodotti contraffatti infatti, oltre a mettere a rischio la salute delconsumatore, danneggia il tessuto produttivo nazionale contraddistinto da alta
professionalità e riduce significativamente il gettito fiscale, con conseguente
ridimensionamento dei servizi offerti ai cittadini. Sono stati n. 6.830 i prodotti contraffatti
sequestrati (capi e accessori di abbigliamento) e n. 14 le persone denunciate all’Autorità
Giudiziaria. Con riguardo inoltre alla sicurezza prodotti sono stati sequestrati n. 4.086
articoli di bigiotteria poiché mancanti dei requisiti di sicurezza previsti dal Codice del
Consumo e dalle norme comunitarie, nonché kg. 215 di prodotti ittici e carni privi
dell’idonea documentazione che ne attesti la provenienza e tracciabilità.
Concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica
Oltre a quanto sopra il Corpo della Guardia di Finanza, quale polizia giudiziaria a competenza
generale e Forza di Polizia, concorre attivamente alla sicurezza interna ed esterna del Paese
garantendo il proprio supporto, in sinergia con le altre Forze di Polizia, alla locale Autorità
prefettizia.
Al riguardo l’operatività viene garantita h24, con l’azione di controllo economico del
territorio che consente di soddisfare da un lato la “conoscenza” e l’approfondimento delle
dinamiche che caratterizzano il territorio e, dall’altro, di corrispondere alle attivazioni di
“pubblica utilità” con il Servizio “117”.
In tale contesto i Reparti concorrono anche all’attuazione di piani operativi definiti nell’ambito
delle periodiche riunioni del C.P.O.S.P.
Le attività complessivamente poste in essere hanno portato:
– al sequestro di gr. 59 di sostanze stupefacenti e la denuncia di n. 2 persone;
– alla denuncia all’A.G. di n. 57 persone per l’inosservanza degli obblighi previsti dal Testo
Unico sull’immigrazione D. Lgs. n. 286/1998;
– al sequestro di un’area adibita a discarica abusiva dove erano stoccate 118,11
tonnellate di rifiuti pericolosi e n. 3 persone denunciate per il reato di “Gestione di rifiuti
non autorizzata” previsto dal Codice dell’Ambiente.
Nel corso della cerimonia il Comandante Provinciale e le massime Autorità presenti hanno
consegnato ricompense di ordine morale ai seguenti militari che si sono particolarmente
distinti nelle operazioni di servizio:
Ten. Col. Michele Sciarretta – Ten. Giorgio Musiu – Lgt. C.S. Cianetti Massimo – Lgt. C.S.
Pastore Fedele – Lgt. C.S. Gesuele Marco – Mar. A. Gambardella Filippo – Mar. A. Caniglia
Stefania – Mar. Ca. Giampietro Vincenzo – Brig. Ca. Amura Giovanni – App. Sc. Iorio Maurizio.