Di Marco Cevolani
Le cronache cittadine segnalano da tempo furti di fiori dalle tombe del cimitero di Cento, anzi no, le cronache cittadine ne parlano poco, vuoi perchè sicuramente nella scala dell’allarme sociale il furto di un mazzo di fiori da una tomba probabilmente occupa l’ultimissimo posto, vuoi perchè nessuno sporge denuncia: cosa mai potrebbero fare le forze dell’ordine? E non si potrebbe certo sperare di vedere posizionate delle videocamere di sorveglianza: chi poi starebbe davanti ai monitor a controllare? Tuttavia quanto accade, a quanto pare ormai da tempo, al cimitero di Cento è forse la cosa più deprecabile che possa accadere, perchè va a ledere la memoria dei nostri cari che non ci sono più. Ma c’è un’altra considerazione da fare se questo tipo di “crimine” occupa poco le cronache locali: la paura di sentirsi dire “ma ci sono problemi ben più seri”, sì perchè quando qualcuno solleva questioni di questo tipo o problemi tipo le biciclette appoggiate al muro della Rocca o i fogli attaccati con le puntine agli alberi del viale del cimitero ci si sente dire, da quelli che evidentemente sono tutto il giorno a risolvere i grandi problemi del mondo “ci sono problemi più seri”. Certo, se rapportato alla guerra in Ucraina tutto diventa meno serio e importante, ma forse anche la guerra in Ucraina se rapportata all’invasione aliena o allo schianto di meteoriti derubrica di importanza. Il decoro urbano, che a Cento sembra ormai dimenticato, è fatto anche di piccole cose, che appunto perchè piccole si farebbe presto a sistemarle.