Ho passato giorni a riflettere sulla mia partecipazione al Consiglio Straordinario di Cento convocato dal Sindaco Accorsi contro la violenza sulle Donne e ho preso una decisione non facile per i miei ideali, che vuole protestare contro una politica che difende le donne solo per convenzione sociale e solo in determinate giornate.
Io non credo all’estensione come segno di protesta, ma penso che il rispetto per qualsiasi persona, di qualsiasi colore politico e sociale valga più di mille belle parole dette in una giornata con l’unico scopo di ottenere una foto per i giornali.
Non sarò presente in Consiglio Comunale ad ascoltare il discorso del sindaco del PD, mentre dirà che la violenza contro le donne va combattuta quando lui stesso non ne è capace.
Non starò ad ascoltare un discorso preconfezionato di un sindaco che non è stato capace di prendere le distanze dagli insulti che ho ricevuto sul suo post contro di me, che non si è dissociato dalle minacce che mi sono state rivolte dai suoi seguaci, che non si è scusato per non aver cancellato gli insulti contro la mia famiglia.
Non starò ad ascoltare un giovane sindaco che accetta che i suoi consiglieri scrivino sui social frasi irripetibili contro di me e contro le mie figlie, non starò ad ascoltare un sindaco che quando i suoi Consiglieri mi chiamano quella là, sta in silenzio, come sta in silenzio ogni volta che mi tolgono la parola in Consiglio Comunale, mi offendono o ridono mentre parlo dei problemi dei centesi.
Non starò ad ascoltare le parole di un sindaco che si permette di scrivere che io non sto tutti I giorni sul territorio come fa lui, non conoscendo i sacrifici che fa una Donna come me e come la maggioranza delle persone, che lavora in fabbrica su turni per pagare le bollette e per far studiare le proprie figlie a differenza sua che è ben stipendiato con i soldi dei centesi.
Non starò seduta ad ascoltare le solite frasi fatte, di una sinistra che fa credere di voler combattere la violenza contro le donne ma non è capace di protestare contro la disgustosa violenza a cui sono sottoposte le donne iraniane e la giustifica con la cultura.
Protestero’ con la mia assenza in Consiglio Comunale, come segno di vicinanza a tutte le Donne che stanno soffrendo, che hanno bisogno di aiuto e di incoraggiamento per uscire da una situazione difficile, per tutte quelle donne che hanno paura, che si sentono sole, che pensano di non farcela senza un uomo o che sono state convinte che non valgono nulla.
Ancora oggi le donne continuano ad affrontare violenze fisiche, sessuali e psicologiche, ogni donna che subisce violenza è una ferita aperta sulla nostra coscienza e non è più ammissibile l’idea di tacere o minimizzare, per questo protesero’ con la mia assenza in Consiglio Comunale per gridare in silenzio contro l’odio e l’indifferenza.