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FERRARA: Vuole farla finita, salvata dai carabinieri

DiGiuliano Monari

Giu 22, 2015

centrale operativaUn carabiniere della centrale operativa ed i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando  Provinciale dei Carabinieri di Ferrara salvano la vita ad una donna che aveva manifestato insani propositi scongiurando situazioni di potenziale pericolo  lungo il tratto autostradale dell’ A13 Ferrara – Padova.

 Alle ore 22,25 circa di ieri 21 giugno 2015 perveniva, alla centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ferrara, sull’utenza di Pronto Intervento 112,    la chiamata da parte di una  47enne del luogo, residente nella provincia, che, in preda ad uno stato confusionale e di alterazione psicofisica, riferiva di trovarsi alla guida della propria autovettura lungo la superstrada Ferrara – Mare. La donna, mentre era al telefono, si immetteva in autostrada dal casello di Ferrara Sud ed iniziava a percorrere la  A13 in direzione di Padova. L’operatore della centrale, dopo aver appreso che la malcapitata  era  stanca di vivere e  voleva  farla finita perché aveva perso il posto di lavoro, si era separata e doveva provvedere al sostentamento dei figli, al fine di evitare potenziali situazioni di pericolo per l’interessata e gli  altri automobilisti che si trovavano a transitare lungo l’autostrada in questione, con molta professionalità ed empatia  cercava di  tranquillizzarla, intavolando con lei un dialogo rassicurante. Riusciva così a convincerla ad uscire dall’autostrada al successivo casello di Ferrara Nord, ove ad attenderla, nel frattempo, era stata fatta confluire, da un altro  operatore pure in servizio nella stessa centrale operativa, una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile a cui era stato fornito il colore ed il tipo di veicolo utilizzato dalla signora. I carabinieri, notando l’auto segnalata sopraggiungere poco dopo al casello, con molta calma si avvicinavano alla donna, che era ferma alla postazione per il pagamento del pedaggio, rassicurandola e convincendola ad affidarsi alle cure dei sanitari dell’Ospedale di Cona, ove veniva accompagnata.

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