Nell’estate del 2018, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Ferrara, avviavano un’articolata e complessa attività d’indagine sul fenomeno prostituzione per strada e non solo, nella città di Ferrara. La zona maggiormente interessata dalle attività illecite risultava essere quella a Sud della città, di via Bologna, Beethoven, Wagner, Ferraresi e Veneziani, ove si prostituivano giovani donne di diverse etnie: africane, sud americane e dell’est europeo. Dai primi accertamenti, la fazione dominante, su cui si accentrava l’attività investigativa, risultava essere quella rumena. A seguito di molteplici e mirati servizi di osservazione controllo e pedinamento, veniva individuata una donna, quale figura di spicco dell’organizzazione, identificata per Poenaru Mioara Stefana, trentaseienne romena, da anni residente in Italia, la quale, avvalendosi della collaborazione di alcuni connazionali, gestiva le prostitute, sia su strada sia in alcuni appartamenti della città. La base logistica dell’organizzazione criminale, veniva individuata in via Croce Bianca di Ferrara. Gli investigatori, sin dalle prime fasi, si avvalevano, in ambito europeo, della preziosa collaborazione e contributo info-investigativo della polizia rumena, che consentiva di fare luce sulle dinamiche della comunità est europea ferrarese e soprattutto sulle relazioni intercorrenti tra alcuni degli indagati. Le indagini permettevano di individuare la Poenaru quale capo indiscusso del gruppo, che gestiva sia le prostitute che diversi appartamenti destinati all’esercizio del meretricio, disponeva altresì e gestiva le inserzioni sui siti internet delle prostitute, ma soprattutto curava l’assegnazione di numerosi “posti” sulla strada, nella città di Ferrara, non esitando a minacciare le giovani meretrici, al fine di farsi corrispondere parte del loro guadagno e ad obbligarle ad aumentare il numero di prestazioni sessuali giornaliere. Il tariffario della maitresse era dettagliato, ogni prostituta doveva pagare la tariffa, a seconda delle “garanzie” offerte dall’organizzazione, di 50 euro al giorno per appartamento, inserzioni pubblicitarie e protezione, mentre per il “solo” posto in strada 50 euro a settimana. I connazionali, che supportavano la donna nell’attività, percepivano a loro volta parte del ricavato del meretricio dalle ragazze sfruttate. Nella vicenda sono coinvolti anche 4 italiani “insospettabili”, residenti sia in città, sia nelle province di Bologna e Rovigo, di cui 3 responsabili delle classiche attività di lenocinio, nei confronti di alcune delle prostitute, mentre uno di loro P.A., cinquantacinquenne ferrarese, titolare di un’agenzia immobiliare del centro estense, il quale in accordo con la Poenaru, provvedeva a reperire gli appartamenti da adibire a casa d’appuntamenti, all’insaputa dei proprietari, che a lui li avevano affidati per la locazione “temporanea”. Tra i vari clienti dell’organizzazione criminale, molta gente comune ma pure imprenditori, artigiani e professionisti, giunti nel capoluogo, anche da fuori provincia, per usufruire dei servizi offerti dalle giovani rumene. Alla conclusione delle indagini, coordinate dal Pubblico Ministero dr.ssa Barbara Cavallo della Procura della Repubblica di Ferrara, il GIP del Tribunale estense dr. Carlo Negri, emetteva misure cautelari a carico di 7 dei 10 indagati, in carcere finiva la Poenaru Mioara Stefana, arrestata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo a marzo 2020 ed ora nuovamente in libertà; il divieto di dimora nella provincia di Ferrara per altri 6 indagati, tra cui un italiano, L.P. quarantenne ferrarese Guardia Particolare Giurata; il rinvio a giudizio in stato di libertà e senza misure, per gli altri 3 indagati gravati da indizi minori. Recentemente, tre dei principali indagati, hanno preferito definire la loro posizione, patteggiando la condanna, divenuta ora irrevocabile:
- POENARU Mioara Stefana, condannata a 2 anni di reclusione ed 8.000 euro di multa; lo stato di detenzione è terminato e la POENARU è soggetta all’obbligo di presentazione alla P.G.;
- COSTIN Silviu, condannato ad una pena di anni 1 di reclusione ed euro 600 di multa;
- PORUTIU Mihaela Adina, condannata ad una pena di anni 1 di reclusione ed euro 600 di multa.
Le posizioni degli altri sette imputati risulta ancora al vaglio della Autorità Giudiziaria, in udienza avanti al GUP del Tribunale in questi giorni.
Elenco degli indagati:
POENARU Mioara Stefana, trentaseienne romena, a “capo dell’organizzazione di sfruttamento”;
COSTIN Silviu, trentaquattrenne romeno, “protettore, esattore ed accompagnatore”;
PORUTIU Mihaela Adina, quarantaseienne romena “fovoreggiatrice”;
C.D.C., ventiduenne romeno, “protettore, accompagnatore ed esattore”;
D.B., trentunenne albanese “protettore, accompagnatore ed esattore”;
V.A., quarantaduenne romeno, “accompagnatore ed esattore”;
L.P., quarantenne ferrarese, guardia giurata, “accompagnamento e sicurezza”;
P.M., cinquantaseienne residente nel bolognese, “accompagnatore”;
P.A., cinquantacinquenne ferrarese, agente immobiliare, “favoreggiatore”;
G.M., ottantatreenne rodigino, “accompagnatore”.
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