Aveva creato una finta associazione che si proponeva come sostegno alle donne maltrattate e l’aveva pubblicizzata anche sui siti internet e sui social network, ma in realtà M.D., ferrarese di 54 anni, già noto agli uffici di polizia, aveva ben altri scopi. L’uomo di mezza età, distinto e forbito nei modi, si proponeva alle sventurate che contattavano l’associazione come interlocutore di assoluto affidamento che avrebbe potuto supportare le sventurate donne che chiedevano aiuto. In internet tuttavia quel numero di cellulare, indicato nel sito della associazione, figurava anche in diversi annunci pornografici, inseriti in più siti per adulti. Nei siti hard l’uomo proponeva sesso di gruppo con la sua giovane compagna, che agli internauti presentava come inconsapevole “da convincere” e non mercenaria. Dopo i primi contatti tuttavia, e soprattutto dopo aver inviato agli “interessati” delle foto e dei video “espliciti” della giovane compagna, M.D. si palesava per quel che era, uno sfruttatore che organizzava gli incontri a pagamento della ragazza. Un giovane ferrarese, dopo aver risposto ad uno degli annunci e ricevuti i video, nutriva seri dubbi sulla maggiore età della giovane, per cui contattava la redazione della trasmissione televisiva “Le Iene”, che documentavano l’incontro organizzato dal cinquantaquattrenne. L’uomo infatti, dopo aver raccolto le adesioni degli uomini interessati ai rapporti sessuali con la studentessa, creava dei gruppi Whatsapp, tramite i quali comunicava con i potenziali “clienti”, ai quali indicava possibili date per gli incontri, il numero massimo dei partecipanti, corroborando le richieste di “roselline” (euro da pagare per la prestazione) con foto e video sessualmente espliciti della giovane, realizzati in precedenti occasioni. Il giovane segnalatore, d’accordo con la redazione televisiva, si presentava ad uno degli incontri con una telecamera nascosta, con cui riprendeva, non solo il pagamento del rapporto sessuale direttamente ad M.D., ma anche l’uso di cocaina prima del rapporto di gruppo, sia da parte della ragazza che dei partecipanti. Visionati i video realizzati la redazione di Mediaset, trasmetteva il materiale ai Carabinieri che sviluppavano le successive indagini, coordinate dal Pubblico Ministero Dr.ssa Cavallari.
Il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Ferrara procedeva quindi a sentire i testimoni, acquisire fonti di prova ed altri elementi che potessero meglio delineare la vicenda. In tale contesto i militari potevano ricostruire effettivamente l’attività di sfruttamento ed agevolazione della prostituzione esercitata da 54 enne, ai danni di una studentessa universitaria ventenne, nata e residente a Ferrara. La giovane, che l’uomo afferma di conoscere da anni, sarebbe, a dire dello stesso, vittima di violenza da parte del fidanzato e dedita all’assunzione di cocaina. La ragazza, che studia in altra città, in occasione dei rientri a Ferrara, d’accordo con lo sfruttatore, partecipava agli incontri a scopo sessuale con gli sconosciuti, dietro il pagamento di una somma forfettaria, concordata con M.D., il quale chiedeva ai “clienti” di non rivelare alla giovane quanto avessero pagato singolarmente.
L’attività, anche grazie ad un’attrice delle Iene, si sviluppava anche sul fronte della associazione fasulla “Meravitalia”, creata da M.D. per “aiutare” anche le donne in difficoltà con lo specifico fine di promuovere “l’avanzamento sociale della donna”. La giovane ed avvenente attrice, presentatasi quale vittima di violenza da parte del fidanzato, veniva prontamente accolta da M.D. che le si proponeva come guida e supporto per superare le difficoltà, affermando di aver già aiutato un’altra ragazza che si trovava nella medesima situazione, portando ad esempio proprio il caso della studentessa. Dopo l’incontro, avvenuto la settimana scorsa, in centro storico, l’uomo veniva fermato ed accompagnato in caserma, fotosegnalato e gli veniva sequestrato lo smartphone.
Ieri 23 marzo, il Nucleo Operativo, dava esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere a carico di M.D., emessa dal GIP del Tribunale di Ferrara dr. Vartan Giacomelli, per il reato di sfruttamento della prostituzione aggravato. Dopo l’arresto l’indagato è stato tradotto alla Casa Circondariale di via dell’Arginone ove rimarrà a disposizione della Autorità Giudiziaria estense.