Quanto accaduto la sera del 19 ottobre trae origine da una chat avvenuta su una delle tante piattaforme online dove è possibile mettere in vendita oggetti e contrattare con gli utenti. Per un giovane ventisettenne residente fuori provincia, l’acquisto fatto sulla piattaforma il 13 ottobre da un venditore ferrarese di quindici anni, che per l’occasione aveva creato un profilo “fake”, ha purtroppo riservato brutte sorprese: subito dopo il pagamento della somma pattuita, 650 euro circa, lo smartphone oggetto della compravendita si è infatti rivelato falso. Il giovane ha deciso quindi di contattare nuovamente il venditore per riavere indietro i suoi soldi, ma il suo profilo sulla piattaforma è stato bloccato immediatamente dal quindicenne, consapevole del raggiro operato nei suoi confronti. Il giovane, determinato a riavere il denaro speso, escogita un piano: apre un profilo con un nome nuovo e contatta il giovane ferrarese dimostrandosi interessato a comprare due paia di scarpe.
I due pattuiscono di vedersi nella serata del 19 ottobre in Piazza Travaglio a Ferrara per vedere la merce e pagarla. Il ventisettenne arriva sul luogo dell’incontro con un amico ventenne ma all’appuntamento, però, il venditore ferrarese non si è presenta personalmente, manda al suo posto il fratello minore, di appena dodici anni, insieme ad un coetaneo con due scatole di scarpe griffate da mostrare ai potenziali acquirenti. La rabbia dei due giovani venuti appositamente da fuori provincia per riavere i propri soldi non si placa nemmeno quando si rendono conto che il loro interlocutore è di fatto un bambino. In una Piazza piena di persone, il dodicenne viene preso con forza e trascinato all’interno della macchina dai due giovani. Il tutto accade sotto agli occhi attoniti dell’amico che aveva accompagnato il dodicenne sul posto che, terrorizzato, chiama pochi minuti dopo il 112 esclamando “Qualcuno ha preso il mio amico e se lo sta portando via”. Mentre una “gazzella” della Sezione Radiomobile si porta in Piazza Travaglio per avviare le prime indagini, i due alla guida di un’utilitaria si riescono ad allontanare con a bordo il dodicenne. I due giovani chiamano la mamma del dodicenne dicendole di farsi trovare al parcheggio del supermercato di Via Marconi di Vigarano Mainarda, per pagare i 650 euro che i figli gli dovevano. La donna, terrorizzata da quanto appena appreso, rimane lucida e si presenta al Comando Provinciale dei Carabinieri di Ferrara raccontando tutto quello che era successo. Ai Carabinieri del capoluogo estense è bastato poco per capire la delicatezza della situazione. Dopo aver tranquillizzato la donna, che nel frattempo era stata raggiunta in caserma dal marito, i militari in pochi minuti organizzano un dedicato dispositivo di personale in abiti borgesi ed autovetture “civetta”. Alle 21.30 circa, sul luogo dell’incontro, si sono presentati i Carabinieri, che hanno fermato i due giovani, riaffidando il dodicenne, spaventato ma incolume, alla coppia. I due arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale “Costantino Satta” di Ferrara e il 20 ottobre, al termine dell’interrogatorio di garanzia, i due sono stati rimessi in libertà. Nella mattina del 23 ottobre il Giudice del Tribunale di Ferrara ha convalidato l’arresto.