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FERRARA, BANCHE – 33 NUOVI INDAGATI PER L’INCHIESTA SUL CRAC DI CA.RI.FE.

DiGiulia Borgioli

Feb 2, 2017

di Giulia Borgioli

A seguito delle indagini eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ferrara, riguardanti l’aumento di capitale realizzato dalla CA.RI.FE. nel 2011 per 150 milioni di euro, le perquisizioni disposte dalla Procura di Ferrara nel luglio del 2016, hanno consentito di acquisire importanti elementi di prova sintetizzabili nell’emersione di responsabilità. I nuovi iscritti al registro degli indagati sono 33 e si aggiungono ai 21 che erano già comparsi questa estate negli atti giudiziari. I fatti riguardano in particolare la reciproca sottoscrizione di azioni tra Carife, da un lato, e gli istituti Banca Popolare di Bari, Banca Popolare di Cividale, Banca Popolare Valsabbina e Cassa di Risparmio di Cesena dall’altro. Tra i nuovi accusati di concorso in bancarotta fraudolenta in relazione alla formazione fittizia del capitale, sono presenti due persone che in passato rivestivano ruoli apicali nell’ambito di Fondazione Carife, 16 persone tra consiglieri, sindaci e dirigenti di Cassa di Risparmio di Cesena e 13 tra consiglieri, sindaci e dirigenti di Banca Popolare Valsabbina, i quali rivestivano i rispettivi incarichi nel periodo in cui sono avvenuti i fatti contestati, e persino due ex dirigenti Carife. Gli interrogatori dei nuovi accusati di Carife e banche esterne, fissati a breve, verranno condotti dagli stessi inquirenti e, in pochi casi, su delega ai vari investigatori della Finanza delle varie province interessate.
Tutto ciò complica la faccenda poiché sono rimasti soltanto sei mesi di tempo per definire con precisione le posizioni di tutti gli indagati, chiudere l’inchiesta e andare a processo.

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