L’ordinanza del Sindaco di Cento, che impone ai frontisti delle strade vicinali di contribuire alle spese di manutenzione, è un atto irresponsabile e ingiustificabile. Una divisione dannosa e ingiusta che crea una situazione di iniquità tra la comunità, che mette in evidenza per l’ennesima volta che ci sono cittadini di seria A e cittadini di serie B. Ai primi vengono garantiti migliori servizi e manutenzioni a carico della collettività, i secondi vengono obbligati a pagarsele pur essendo le strade aperte al transito di tutti e in questo caso delle seguenti vie;
Via Lunga Renazzo,
Via Pasquino Renazzo,
Via Casabianca XII Morelli,
Via Zigalotto XII Morelli,
Via Boschetti Casumaro,
Via Ferioli Casumaro,
Via Guaraldi Casumaro,
Via Tassinari Casumaro,
Via Zecchi Casumaro,
Via Rossini Alberone;
Si legge nell’ordinanza che la contingibilità e l’urgenza, da cui è scaturita questa ordinanza, è data delle pessime condizioni delle strade, peggiorate dalle recenti precipitazioni. In verità le stesse strade versano in condizioni pessime già da anni. Nel corso degli anni i residenti firmarono petizioni, inviato segnalazioni, la politica, ivi compreso attuali amministratori e consiglieri denunciarono queste situazioni, ma tutto ciò rimase lettera morta. Molto meglio dormitori e giornalini per Accorsi che aggiustare le strade.
Oggi improvvisamente lo stesso Sindaco Accorsi con questa ordinanza decide di scaricare le proprie responsabilità sui cittadini e manderà a casa di ogni frontista il conto delle riparazioni delle strade.
Riparazioni, si legge nell’ordinanza che potrebbero essere, a seconda della gravità della situazione, una pezza di catrame oppure un rifacimento della carreggiata fresando e riutilizzando il materiale di risulta. In sostanza non saranno interventi risolutivi e duraturi nel tempo, dal momento che non si interverrà rifacendo il fondo delle strade, ma la solita opera con durata limitata nel tempo.
Sempre dall’ordinanza non si evince quale sarà la quota percentuale di compartecipazione dei frontisti. In pratica chi oggi subisce questa ordinanza saprà che deve pagare, ma non gli è dato sapere quanto.
E se queste persone non fossero in grado di sostenere quei costi cosa succederebbe? E come si permette un sindaco di fare una cosa del genere senza tener conto delle condizioni economiche dei propri cittadini?
Da anni si chiede a questa amministrazione di istituire un protocollo di intesa con la Partecipanza Agraria, proprietaria delle strade, ed il comune che ne garantisce la percorribilità a tutti i cittadini, al fine di individuare parametri di ripartizione delle spese di manutenzione. Anche questa richiesta è rimasta lettera morta.
L’ordinanza, in cui il Sindaco chiede ai proprietari dei terreni che si affacciano sulle strade di contribuire alle spese di ripristino è un perfetto esempio di come una cattiva gestione del territorio possa riflettersi direttamente sulle tasche dei cittadini. Le strade di cui si parla, pur non essendo di proprietà comunale, sono comunque utilizzate da tutta la collettività e il Comune ha il dovere di garantire la sicurezza stradale, intervenendo tempestivamente per eliminare i pericoli che minacciano la pubblica incolumità. La sicurezza non può essere un lusso per pochi, né può essere considerata una spesa da condividere solo con chi ha la “sfortuna” di possedere una proprietà nelle vicinanze.
Il Sindaco ha ritenuto che, nonostante l’urgenza degli interventi, fosse giusto chiedere ai frontisti di coprire parte dei costi. Ma questa scelta è totalmente priva di logica e di giustizia. Come può un’amministrazione comunale giustificare una simile decisione? Non si può chiedere ai cittadini di risolvere i problemi causati da un’incuria storica dell’ente pubblico. Il Comune ha il dovere di utilizzare le risorse a sua disposizione per garantire la sicurezza di tutti i residenti, non di girare la frittata e far pagare i più deboli.
In tutto questo disastro amministrativo c’è solo da sperare in un precedente simile, ovvero quando l’allora sindaco Tuzet emessa un’ordinanza che obbligava i cittadini delle zone della partecipanza a realizzare a proprie spese impianti di fitodepurazione, venne sfiduciato dal consiglio comunale e il comune fu commissariato.
Speriamo dunque, che in un lampo di dignità i consiglieri di maggioranza si rendano conto della deriva in cui questo sindaco sta portando questa città e decidano di staccare la spina per il bene dei cittadini centesi.
In conclusione, il Sindaco di Cento ha dimostrato ancora una volta di non avere a cuore il benessere della sua comunità. Invece di investire risorse pubbliche per risolvere i problemi che affliggono il territorio, ha scelto di mettere una pesante tassa sui frontisti, senza preoccuparsi minimamente delle ripercussioni sociali ed economiche di questa decisione. Questo è un errore che non dovrebbe passare inosservato, e i cittadini hanno il diritto di chiedere una revisione immediata di questa ordinanza.
Capogruppo FDI Francesca Caldarone
Alessandro Guaraldi
Marco Pettazzoni