“La narrazione tanto cara ai seguaci di Renzi come Bonaccini è una cosa, la realtà un’altra”. Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, presenta la “contronarrazione” della ricostruzione post sisma. L’occasione è il report che il presidente della Giunta targata Pd ha illustrato con entusiasmo, parlando di ‘un traguardo finale che si inizia a intravedere’. Tuttavia, “nonostante il tanto che è stato indubbiamente fatto”, commenta Fabbri, i numeri non sembrano giustificare le prossime “ultime curve” sul cammino. A cinque anni dalla tragedia, “la percentuale totale di contributi erogati per le unità abitative è ferma al 66%”, prosegue Fabbri, “con quasi quattro edifici su dieci, di quelli che hanno subito danni gravi, ancora senza contributo. Non paiono numeri che legittimano la favola del modello da esportare, come pomposamente il Pd va dicendo da mesi, soprattutto perchè le innumerevoli ordinanze commissariali anzichè velocizzare l’iter lo stanno zavorrando di burocrazia. E contestualmente, non c’è stato un intervento incisivo a livello fiscale, come rivelano i numeri delle zone franche urbane”.
Le note dolenti non si esauriscono nelle cifre, che pur si specchiano in centri storici ancora ‘cantierati’. “Manca anche personale”, sottolinea il leader del Carroccio, “sia nei comuni dei territori colpiti che nella stessa Regione, in particolare per la gestione dell’applicazione Sfinge”. Quest’ultima, come noto, è riservata alla ricostruzione delle aziende: “Aziende come quelle edili, in prima linea nella ricostruzione, che rischiano o in diversi casi hanno già sperimentato il fallimento per la lentezza delle pratiche, come dimostrano i tanti ‘sal’ – stato di avanzamento lavori – ancora mancanti. Una mannaia su imprese che coi cantieri bloccati si trovano in una irrimediabile stretta di liquidità, mentre ce ne sono alcune che addirittura si stanno pagando l’affitto in altri capannoni per continuare a lavorare”.
La contronarrazione della Lega continua con “le difficoltà nelle strutture ospedaliere che cinque anni fa subirono danni, tanto che alcune sono addirittura ferme nella ricostruzione. Senza dimenticare l’edilizia pubblica come i municipi, dove i problemi sono ancora notevoli e il comparto agricolo, con tante realtà costrette ancora a fare i conti coi danni di cinque anni fa”. Infine un’evidenza particolarmente sentita dai cittadini. “Nei comuni del cratere abbiamo sindaci che cercano di resistere all’assurda politica dell’accoglienza indiscriminata, mentre Bonaccini se ne lava completamente le mani”, l’affondo di Fabbri, “ben sapendo quanta pressione aggiuntiva questi arrivi mettano su un welfare già bistrattato dai tagli statali. Ma naturalmente, la ragion di partito ha la meglio e chissenefrega della gente, è l’ideale messaggio che esce dalle stanze dei Dem. Peccato che ci siano ancora più di seimila persone ancora fuori dalle loro case”, ricorda Fabbri, citando il report della Regione.