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EX MACELLO: incuria&rispetto

DiGiuliano Monari

Ago 7, 2013

Di Franco Vergnaniex macello

Recita un vecchio adagio: Una nazione, un paese, una città, il suo grado di civiltà e democrazia lo si stabilisce da come tratta i propri anziani, i bambini e gli animali, da par mio aggiungerei anche da come mantiene viva la sua storia e la sua arte nel mantenere con dignità i propri monumenti storici. Questa premessa andava fatta per dare voce a coloro che passando davanti all’antico stabilimento di macellazione della carne posto nei pressi di via Augusto Fava a Cento e risalente al 1925, sono spesso meravigliati nel vedere le condizioni di questa antica costruzione che tanta storia ha visto passare dentro e fuori le sue mura.

Le sue mura appunto, imbrattate da manifesti pubblicitari e scritte con lo spray, non danno un bel segnale di come si dovrebbe preservare un testimone storico di una città che fa dell’arte e della cultura uno dei suoi vanti maggiori.

Qui non si tratta di danni derivati dal terremoto che ha messo in ginocchio tanti e certamente più importanti monumenti della città del Guercino, ma sono danni dovuti all’incuria e a una cattiva gestione di un bene “di tutti i cittadini” una parte di esistenza dei nostri nonni e di chi sa quanti e quali personaggi hanno mantenuto viva con il loro sudore e la loro abnegazione una parte di storia dell’industriosa città di Cento.

Non siamo nuovi a lanciare un appello in favore di tale costruzione, anche se siamo quasi certi che anche stavolta nulla verrà fatto (sono sempre altre le priorità) ma almeno mantenere viva l’attenzione su di esso ci sembra un nostro dovere: per noi che ancora ci ostiniamo a voler sperare di vedere un giorno la nostra storia rinascere per raccontarci ancora chi siamo realmente.

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