Di Giuliano Monari
Sistema Cento sotto la lente del Censis per cercare di dare una risposta alla domanda: “è possibile cercare una nuova stagione per Cento?” per cercare la risposta sono stati attivati due ricercatori del Censis, Marco Baldi e Daniele Fichera, che hanno incominciato a fare una ‘radiografia’ di Cento incontrando banche, istituzioni e associazioni di categoria del territorio. Una serie di incontri per scattare una foto il più possibile attinente alla realtà dell’odierna Cento e raccogliere le istanze dalle diverse realtà del territorio. “Una giornata intensa – hanno spiegato i due ricercatori nella conviviale organizzata dal Lions Club di Cento all’Hotel Europa della città del Guercino” -, che, dopo aver incontrato il mondo economico, Cassa di Risparmio di Cento e Banca Centro Emilia, hanno proseguito incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria (Unindustria Ferrara, Cna Ferrara, Confederazione Ferrarese Artigiani, Ascom Ferrara, Unione Agricoltori Ferrara). Dopo un’ora e mezza di confronto con l’amministrazione comunale, la giornata di colloqui si è chiusa con l’Associazione Imprenditori Centesi per la Cultura. La ricerca, dal titolo “Il futuro di Cento: scenari e prospettive. Strategie per consolidare e potenziare la realtà centese”, è stata promossa dall’Associazione imprenditori centesi per la cultura, che ne sostiene pure la parte più significativa dei costi. Durerà 7 mesi circa e riguarderà non solo Cento, bensì tutto il comprensorio: Mirabello, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Pieve di Cento e Castello d’Argile. L’intento è quello di definire le linee per un MasterPlan ‘Cento 2030’, andando ad individuare precise azioni e progetti concreti finalizzati a potenziare e rilanciare il Centese dal punto economico, sociale e culturale. «Dal ruolo della meccanica nel sistema produttivo centese – spiega il past president Lions Club di Cento, Diego Contri (nella foto), tra i promotori del progetto – all’effettivo impatto economico che avrà l’autostrada Cispadana sul territorio, dalla ridefinizione dei percorsi formativi fino a una nuova visione della cultura, sono diversi gli ambiti in cui Cento si troverà a decidere del proprio futuro. Obiettivo dello studio, di cui il Lions si è fatto promotore, è individuare come il territorio centese potrà e dovrà essere trasformato per essere appetibile tra 20-30 anni. Durante la serata i due ricercatori hanno dato una prima interpretazione degli scenari presenti e futuri che si presentano – questi ultimi – “tra luci ed ombre”. Un percorso di ricerca – hanno detto i due ricercatori – “avviato un mese fa con l’analisi statistica dei dati e dei sistemi locali del lavoro che proseguirà col coinvolgimento della comunità locale”. La lente di osservazione di Fichera e Baldi abbraccia un comprensorio allargato di circa 80.000 abitanti e che comprende 7 comuni: Cento, Mirabello, Sant’Agostino, Pieve di Cento, Castello D’Argile, Crevalcore e Sant’Agata Bolognese. Ed ecco la domanda, sollecitata dal Presidente del Lions di Cento Raffaele Bonzagni: “Cento avrà la capacità di rimanere un sistema autonomo e un polo d’attrazione? O verrà attratto e fagocitato dall’area metropolitana bolognese?” Fondamentale – sottolinea Fichera – “capire quali dovranno essere le caratteristiche del territorio e come si dovranno essere gestite le relazioni con ciò che lo circonda. Cento – ha detto ancora il ricercatore – 28 anni fa (epoca del primo studio di rilevamento) era fortemente legato al sistema manifatturiero, culla di un modo di fare sviluppo che creava ricchezza e dinamismo. Ma – ha concluso – in che misura, oggi, partendo da quel modello che ha tenuto nel tempo, è possibile cercare una nuova stagione per Cento?” Un percorso lungo e complesso quello che attende i due ricercatori che, comunque, possono già contare sulla fattiva e costruttiva collaborazione di tutti, dalle attività produttive alle banche alle associazioni di Categoria.