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Due appuntamenti speciali in Piazza del Guercino -alle 21- in occasione del Carnevale di Cento edizione 2022

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Mag 24, 2022

Due appuntamenti speciali in Piazza del Guercino -alle 21- in occasione del Carnevale di Cento edizione 2022

Sabato 28 maggiosi terrà il concerto TRIBUTO A RENATO ZERO “ICARO”Live Band Show mentre, sabato 4 giugno l’omaggio a Raul Casadei “ALLA ROMAGNOLA!”Ospiti d’onore Renzo & Luana, Gianni Drudi, con la partecipazione dei danzatori Gruppo Folk Italiano “Alla Casadei”, Orchestra dal vivo Gli amici del sole, presenta Stefania Cento.

(in caso di maltempo gli spettacoli slitteranno in Auditorium Pandurera)

Posti a sedere 10
TARIFFA SPECIALE POSSESSORI BIGLIETTO O ABBONAMENTO CARNEVALE:€ 5
(sconto ottenibile solamente presso la biglietteria del Centro Pandurera, via XXV Aprile, 11 – Cento)

ICARO TRIBUTO A RENATO ZERO LO SPETTACOLO
Da 20 anni in continua attività, ICARO ha saputo farsi notare a livello nazionale, proprio perchè offre un qualcosa in più ad un tipo di prodotto già inflazionato. La continua ricerca di un’identità dello spettacolo, l’idea di mettere a punto uno stil proprio, studiando non solo Renato Zero, ma anche artisti stranieri, musicalità, stili diversi, mischiando il tutto sperimentando nuove formule di messinscena. Ad oggi lo spettacolo di ICARO ha una vera e propria identità; quella cura maniacale e forma di rispetto, è stata dedicata alla parte musicale. Alcuni brani del repertorio di Zero sono stati riarrangiati in chiave pop-progressive. Questa intuizione, assieme alla professionalità dei musicisti, caratterizza lo spettacolo che automaticamente si differenzia dalle solite tribute band, regalando al pubblico sempre qualcosa in più, conquistando anche chi non è un fan di Zero, che coinvolto dalla performance resta fino all’ultimo bis.

La scaletta, serrata ma scorrevole e coinvolgente, ripercorre le tappe salienti della carriera di Renato, da AMICO, a CERCAMI, da IL CIELO a PIU SU , passando per SPIAGGE, TRIANGOLO, MI VENDO e chiude con I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA.

Sono garantiti inoltre momenti di aggregazione e coinvolgimento emotivo; complici ovviamente la magia e le atmosfere delle canzoni di Renato Zero, che in ogni serata ICARO propone con maestria, rispetto e profonda passione, senza eccedere in bizzarrie o stranezze, ma presentando al pubblico un personaggio sempre elegante e perfezionato.La somiglianza vocale con il suo beniamino ed il modo personale di immedesimarsi in esso senza trascendere in imitazioni apatiche, è la scintilla che accende lo spettacolo nello spettacolo in cui divertimento ed emozioni si rincorrono tra le belle canzoni del Re dei Sorcini, amatissime da un pubblico di tutte le età.La voce stupisce ed emoziona, i movimenti lasciano senza parole, il passo, la gestualità, il modo inconfondibile di interagire simpaticamente con il pubblico, con la “romanità” tipica di Zero e di ICARO romano dalla nascita, sono elementi che nel tempo hanno portato anche lo spettatore sorcino, sempre molto attento e critico nei confronti di determinati “cloni”, ad apprezzare lo spettacolo proposto da ICARO.

Ma chi è ICARO?
ICARO è il nome d’arte che Roberto Rossiello, nato a Roma il 21 Ottobre 1986, si è cucito addosso dopo il primo incontro con la musica e le parole delle canzoni di Renato Zero. ICARO è infatti il titolo del primo album registrato dal vivo di Renato Zero datato 1981 ed è il primo album che Roberto, in un pomeriggio di autunno, all’età di 14 anni, ascolta per la prima volta.
I suoi genitori sono dipendenti comunali e Roberto trascorre la sua infanzia tra il quartiere di San Basilio e Nomentana a Roma, mentre vivrà la sua adolescenza sulla via Tiburtina, zona Portonaccio. La famiglia gli impartisce un’educazione di valori semplici e solidi. Lo mandano a scuola dalle Suore Francescane fino alle medie, successivamente alla scuola pubblica fino all’Istitiuto Statale d’Arte dove Roberto prende l’attestato di Maestro d’Arte e si diploma in Architettura e Arredamento per la Chiesa e per gli interni.
A dieci anni inizia ad avvicinarsi al mondo di Zero. La domenica mattina è solito uscire con gli amici in bicicletta e dal balcone della casa di uno dei suoi amici risuonano per tutto il quartiere le canzoni di Renato. Credendo che il Triangolo fosse un brano inerente alla geometria che si studia a scuola, quel brano lo diverte e lo incuriosisce fino a che non scopre, all’età di 14 anni, all’interno di un baule posto ai piedi del letto dei suoi genitori, l’album ICARO.
Crescendo, accompagnato dal padre, si reca spesso al mercato domenicale di Porta Portese a Roma, dove inizia ad acquistare tutto ciò che trova con su scritto ZERO. Lp, Cd, 45 giri, magliette, poster, foto…è così che inizia a collezionare tutto ciò che Renato ha fatto.

ALLA ROMAGNOLA! …LO SPETTACOLO
Omaggio a Raoul Casadei
Ospiti d’onore

Renzo & Luana
Gianni Drudi

Con la partecipazione dei danzatori
Gruppo Folk Italiano “Alla Casadei”

Orchestra dal vivo
Gli amici del sole

presenta Stefania Cento

Uno spettacolo dedicato al grande Raoul Casadei.
Raul ha iniziato la sua passione per la musica da subito, ad appena 16 anni quando lo zio Secondo Casadei, all’epoca direttore della più famosa orchestra di liscio romagnolo, gli regala una chitarra.
Ma la sua partecipazione agli spettacoli dell’Orchestra Casadei inzia alla fine degli anni Cinquanta.
E da quel momento l’obiettivo di Raoul Casadei è sempre stato solo uno: far conoscere a tutto il mondo il genere musicale del liscio, attraverso i valori della propria terra romagnola: la famiglia, l’amore e l’amicizia.

ia. Un’operazione che gli riesce bene visto che negli anni Settanta assiste a un vero ‘boom del liscio’ .
Le canzoni più famose di Raoul Casadei
Nel 1973 Raoul scrive uno dei suoi più grandi successi, ‘Ciao mare’ e da lì a poco sarà un susseguirsi di successi da ‘Simpatia’ a ‘La mazurka di periferia’ . Ma è nelle mille rinterpretazioni di ‘Romagna mia’ (scritta nel 1954 dallo zio Secondo Casadei con il titolo ‘Casetta mia’) che l’erede Raoul porta in giro per il mondo quello che negli anni è diventato un vero e proprio inno alla Romagna. Una canzone che con cinque milioni di copie vendute in Europa, Asia, Africa, America, è stata tradotta persino in russo e giapponese. E a ‘Romagna mia’ (cantata da Gloria Gaynor a Jovanotti) è stata dedicata persino una piazza, unico caso nella toponomastica italiana.