Il Nuovo Sindacato Carabinieri, tramite il suo capo dipartimento Ciro Ingui, ha da sempre “denunciato “la disparità di trattamento tra i lavoratori, derivante dall’esclusione-per le Forze di Polizia -dall’ l’Assicurazione Obbligatoria Contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali.
Il 24 agosto 2021, la Segreteria, con una lettera aperta al Ministro della Difesa, riportata dall’ANSA, nel segnalare il caso del militare, di una stazione della provincia di Piacenza, oggi dirigente Sindacale a Fiorenzuola D’Adda, vittima delle conseguenze nefaste del COVID, contratto per espletare il proprio dovere a favore delle fasce deboli della popolazione, propose al Governo, tramite il Deputato Alberto Pagani, sollecitato dal Segretario Generale per L’Emilia Romagna, Giovanni Gianni Morgese, che da subito e pubblicamente anche sui social, si fece parte attiva, di ingiungere al Comando Generale la stipula di un’assicurazione obbligatoria per i carabinieri, “per garantire il costo per le prime cure e un indennizzo per quelle patologie non ascrivibili a categorie di invalidità, come avviene già garantito ad altri lavoratori italiani, eccetto noi” proprio perché l’Arma, come datore di lavoro e controparte sui rimborsi alle vittime del servizio poteva vivere il tutto come un conflitto di interessi.
Si è appreso oggi che lo Stato Maggiore della Difesa ha sottoscritto una polizza integrativa annuale con oneri a totale carico di ciascuna forza armata e gratuita per tutto il personale militare con decorrenza dal 1° ottobre 2021. L’assicurazione prevede il pagamento e il rimborso delle spese sanitarie sostenute in caso di infortunio/malattia, visite specialistiche, esami diagnostici e alcuni interventi chirurgici.