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Coordinamento cispadano NO autostrada: audizione alla Commissione Petizioni del Parlamento europeo

DiGiuliano Monari

Ott 19, 2017

Innanzi tutto vogliamo ringraziare la Commissione per l’interesse e l’attenzione dimostrata nei confronti
delle nostre argomentazioni che hanno portato la stessa Commissione alla decisione di tenere ”aperte” le
petizioni presentate (questo vuol dire che prosegue l’iter conoscitivo delle petizioni con la possibilità di
fornire alla Commissione ulteriore materiale informativo) e per l’intenzione della Presidente della
Commissione di scrivere personalmente al Ministero italiano dell’Ambiente e alla regione Emilia Romagna
una lettera di forte preoccupazione per le conseguenze ambientali nell’eventualità venga realizzata
l’autostrada.
Non ci sorprendono quindi le dichiarazioni “scocciate” da parte delle Associazioni economiche dopo che il
Coordinamento cispadano NO autostrada ha illustrato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
le proprie motivazioni di contrarietà all’Autostrada Cispadana. Del resto diversi firmatari dell’invettiva nei
nostri confronti rappresentano aziende che hanno interessi diretti nella realizzazione di un’autostrada che è
utile solo a chi la costruisce.
La soluzione autostradale per la Cispadana è sbagliata non solo per il devastante impatto ambientale, ma è
anche un colossale errore economico perché oggi, nell’era di Internet, non è su una autostrada che il sistema
produttivo, in particolare quello locale fatto da medie e piccole imprese, può contare per la propria
sopravvivenza. Ci rendiamo perfettamente conto che “la bassa modenese”, la “bassa reggiana” e “l’alto
ferrarese”, hanno bisogno di una maggiore qualità della viabilità, ma non è certo un’opera “faraonica” come
un’autostrada a rispondere a questa esigenza. Questo territorio fatto di piccoli centri urbani contigui ha,
invece, bisogno di una Cispadana urbana connessa con i centri storici e industriali che favorisca gli
spostamenti interni al distretto delle persone e delle merci senza un ulteriore “balzello” economico
(pedaggio), anzi , distretto che ha anche bisogno della ferrovia elettrificata per le merci pesanti da Poggio
Rusco a Ferrara , così come avverrà da Parma a Poggio Rusco insieme al completamento della strada a
scorrimento veloce , tale da collegare su rotaia il porto di La Spezia col porto di Ravenna. E ha bisogno di
piattaforme logistiche che riorganizzino gli spostamenti riducendo quelli non produttivi.
Sappiamo bene che il vero obiettivo della Regione non è migliorare la viabilità delle zone colpite dal sisma,
bensì realizzare una grande rete autostradale per collegare con una striscia d’asfalto il Tirreno con
l’Adriatico attraverso Cisa, Ti.Bre., Cispadana, Ferrara-Mare e il tratto autostradale della Romea da Porto
Garibaldi a Ravenna. Secondo noi è una scelta miope e in contrasto con gli interessi degli attori economici
del territorio oltre che agli indirizzi indicati dalla Commissione Europea dei Trasporti fin dal 2002. Per
questo invitiamo pubblicamente le Associazioni economiche ad un confronto. Potremmo spiegare loro, dati
alla mano, che la Cispadana urbana costerebbe 1/6 rispetto al miliardo e 308 milioni dell’autostrada (stime
ferme a ottobre 2013 e di cui 230 a carico della Regione), di cui ancora mancano i finanziatori privati, e a
cui occorre aggiungere altri 400 milioni di euro (a totale carico della Regione) per le opere complementari
ritenute indispensabili dai Sindaci per adeguare la viabilità locale all’autostrada. Quindi a ben vedere la
Cispadana a “scorrimento veloce” verrebbe a costare circa la metà delle sole opere complementari
necessarie evitando anche i pedaggi (altri costi per i cittadini). La Cispadana urbana utile al territorio è
possibile e realizzabile, dopo 13 anni passati ad attendere un’autostrada inutile, ed è ora di dire basta a
questo spreco di tempo e denaro.
E’ anche inoltre indispensabile che tutto il mondo politico regionale ponga la massima attenzione sul
prossimo iter in Consiglio Regionale del P.R.I.T.2015/2025 che è lo strumento indispensabile per una
intelligente programmazione del sistema trasportistico regionale considerando seriamente anche il tema del
coinvolgimento dei cittadini nella più esaustiva conoscenza e discussione della materia anche alla luce del
Decreto Legislativo 18 Aprile 2016 n° 50 ( nuovo codice degli appalti ) in particolare agli Art. 22, 23, 25,
27, in collegamento alla già legge 241/1990 in particolare agli Art. dal 1 al 10 e 13, 14/ quinquies.

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