Cavalcoli: “Senza un piano di contenimento le nostre coltivazioni sono a rischio”
“Il piano di controllo della specie piccione è scaduto lo scorso 31 dicembre, se a breve non verrà emanato il nuovo piano, per le semine che inizieranno nei prossimi giorni sarà un flagello”.
Così il Direttore di Confagricoltura Ferrara Paolo Cavalcoli in merito a una questione che preoccupa molto gli agricoltori.
“Ogni anno – prosegue –, in particolare in occasione delle semine, stormi di piccioni si abbattono sui campi creando enormi danni alle colture; grazie all’operato dei coadiutori e della Polizia Provinciale, che mettono in pratica il piano di contenimento su richiesta delle aziende, è possibile prevenire o quantomeno mitigare tali danni. Senza questi interventi, stante l’assoluta inutilità di qualsiasi tipo di strumento di dissuasione, accertata dopo anni di tentativi, i danni sarebbero elevatissimi. Il piccione infatti, in virtù dello spettro trofico fortemente granivoro che lo contraddistingue, è capace di esercitare una spiccata pressione su alcune coltivazioni agrarie, principalmente cereali e colture proteoleaginose, durante le fasi di semina e maturazione. Purtroppo ogni anno si assiste ad una marcata crescita numerica del piccione che porta con se una serie di problemi ambientali e sanitari, in quanto i piccioni ospitano una quantità di patogeni di varia natura che possono, tra l’altro, contaminare i luoghi pubblici, determinando la compromissione dell’igiene e del decoro urbano, pregiudicando il patrimonio storico-artistico dovuto alle abbondanti deiezioni rilasciate dai piccioni. La sospensione delle attività di controllo sta inoltre comportando una pericolosa concentrazione di piccioni all’interno delle stalle, che può determinare contaminazioni dei foraggi con le feci; sussiste inoltre la necessità di prevenire la contaminazione fecale degli alimenti e l’integrità dei prodotti depositati in silos e magazzini. E’ auspicabile – sottolinea il Direttore di Confagricoltura Ferrara – che il nuovo piano preveda la possibilità di consentire gli interventi anche a distanze inferiori a 150 metri da magazzini, costruzioni collabenti, case disabitate, previa autorizzazione del proprietario, in quanto troppo spesso questo divieto rende l’intervento dei coadiutori non praticabile, così come è auspicabile che si trovi una soluzione circa la presenza sempre più massiccia di colombacci nelle nostre campagne, che sta diventando paragonabile (come numero di capi e danni provocati) a quella del piccione. Chiediamo quindi – conclude Cavalcoli – alla Regione ed all’Ispra di emanare al più presto il nuovo piano di controllo piccioni, per evitare un ulteriore danno ai tanti che le aziende agricole hanno dovuto sopportare in questi ultimi mesi, tra siccità ed eventi atmosferici avversi”.