Apprendiamo dalla stampa che il commissario di banca Italia ha imposto alla carife una cura dimagrante notevole ed un ritorno ad un modello di banca territoriale . Oltre un anno fa proponemmo alla pubblica opinione ed ai soci delle nostre due casse una idea di collaborazione industriale al fine di sfruttare le economia di scala e ridurre i costi. Auspicavamo anche la riduzione dei privilegi e degli eventuali sprechi e una catena di comando corta con un management visibile sul territorio. Non fummo ascoltati e nemmeno capiti. Non ci fu nemmeno il tentativo di farlo ma anzi fummo addirittura totalmente ignorati dagli amministratori di entambe. Dato che i soci principali delle due casse di risparmio ferraresi sono le due fondazioni, che insieme alla classe imprenditoriale della provincia, hanno nominato i consigli di amministrazione degli ultimi anni, ci sentiamo di rilanciare il nostro appello alla unita’ d intenti. Le azioni delle carife sono ormai quotate meno di 5 €, le azioni della crcento sono ferme a 23 € ma sono illiquide, al punto che servono mesi per venderle. La dura realtà dei numeri ci dice che le due banche capitalizzerebbero poco meno di 550 milioni di €. le necessita’ di capitale potrebbe essere fornita anche dai piccoli azionisti , a fronte di un progetto chiaro di rilancio della banca del territorio di Ferrara, della sua provincia e delle provincie limitrofe geograficamente coerenti . Dovrebbe essere evidente ormai che senza la compartecipazione dei piccoli azionisti e dei dipendenti azionisti alle strategie aziendali non si ottengono risultati sostenibili. La nostra provincia non può permettersi di perdere le sue banche e solo unendo le forze in un progetto chiaro, visibile, concreto e sostenibile sarà possibile gestire il futuro anche in funzione dell’applicazione delle norme di Basilea 3 . La vicinanza di intenti, di vedute, di base sociale,di governance delle due casse di risparmio ci obbliga tutti a impegnarci per il mantenimento della loro autonomia sul territorio. La nostra associazione, fra le prime in Italia e appartenente al CO.N.A.P.A. , ( coordinamento nazionale associazione dei piccoli azionisti ) in accordo con la European federation of employee share ownership , ribadisce le proprie convinzioni e posizioni e invita le fondazioni, la classe imprenditoriale ferrarese, i piccoli azionisti ad unirsi nel tradurre in concreto il progetto.