“Non si ha l’arroganza di voler vincere una resistenza, ma la responsabilitá di vigilare nell’interesse del fondamentale ruolo sociale della scuola”. Scrive Ivan Greghi in una nota stampa e prosegue:
“In questo modello di riorganizzazione pare vi sia la totale assenza di una concreta visione di futuro della scuola, mancando la tutela della sua qualitá. Il fine di una riorganizzazione dovrebbe essere il miglioramento didattico e non un gioco di scatole cinesi per un mero ritorno numerico.
Mai si era vista una presa di posizione cosí netta del mondo della scuola.
Ad oggi si chiede chiarezza ed un modus operandi che sia aperto al confronto ed al coinvolgimento di docenti, dirigenti, genitori e sindacati che, in un contesto come questo, rappresentano elementi di preziosa risorsa per una scuola che deve mantenere i connotati di opportunitá educativa per i nostri figli e nipoti.
Ho appreso dalla stampa che nei giorni scorsi si è tenuto un incontro a porte chiuse tra amministrazione e sindacati, spero si abbia la volontà di far capire a tutta la cittadinanza quanto emerso in quell’incontro per comprendere meglio la direzione che si sta intraprendendo”.