Adesso Toselli apra al confronto serio. La scuola merita rispetto. Non ci sono più dubbi e, soprattutto non ci sono state risposte. Almeno non risposte sincere. La pseudo riforma dei Comprensivi voluta dall’amministrazione Toselli non regge. “Bocciata dal mondo della scuola”. Non porta nessun vantaggio ed anzi rischia di creare pesanti danni alla didattica, alla sicurezza dei giovani alunni, all’offerta formativa ed al relativo finanziamento (si perderanno 800 mila euro di fondi comunitari) e all’occupazione con oltre 20 posti di lavoro in meno. E 20 famiglie costrette ad una vita da pendolare. In due ore di confronto con il mondo della scuola, Sindaco ed Assessore Ferrarini non sono riusciti a trovare un solo argomento. Una sola ragione che giustificasse questo stravolgimento che assomiglia sempre di più ad un “paciugo” con esiti preoccupanti. Mamme, papà, docenti e personale non docente hanno argomentato in modo solido: “non si trovano notizie di nessun altro comprensivo di quasi 2000 alunni in tutta Italia. Ci sarà un motivo”. Ha detto una insegnante. “Questa riforma non è coerente con le direttive regionali e nazionali” ha chiarito il sindacato. E l’amministrazione? Ha tentato come sempre (purtroppo) il “gioco delle tre carte”, cercando di far credere che questo stravolgimento serva per riaprire le Pascoli. Ma la tesi non regge: l’attuale sistema dei Comprensivi è nato prima del terremoto. Uno dei tre Comprensivi si chiama proprio “Pascoli” a smentire con certezza questo “fumo” lanciato negli occhi….
“Se prima del terremoto questo sistema funzionava con le Pascoli, se prima i bambini ci stavano alle Pascoli e ora Toselli dice che il numero degli alunni è anche un po’ calato – si chiedeva a bordo sala un papà – perché non dovrebbero starci adesso? Sono ingrassati?”. Ed in effetti la maschera era caduta. Quello dell’edilizia scolastica era solo uno specchietto per allodole.
Ma di allodole in sala non ce n’era nemmeno una. E la serata si è scaldata. Sino a diventare rovente quando si è appreso che Toselli per cercare di uscire da una situazione spiacevole aveva ancora una volta detto mezze verità. “E’ solo una proposta, ne parleremo ancora” aveva detto il Sindaco che per tutta la serata si era per lo più “nascosto” dietro l’assessore lasciando parlare lei… Poi però si è scoperto che proprio in parallelo alla riunione, quasi in contemporanea, il Comprensivo di Renazzo stava votando già questa “proposta” che invece era “delibera vera e propria”…
Certo, il Comune potrà decidere anche non ascoltando gli orientamenti del mondo della scuola, ma perché consumare questo strappo? Perché applicare ancora la forza e l’arroganza dei numeri in consiglio comunale senza ascoltare chi la scuola la vive ogni giorno? L’attuale sistema dei quattro comprensivi sei anni fa venne costruito con un lungo lavoro di concerto con il mondo della scuola a tutti i livelli. Fu un percorso davvero partecipato che oggi sta funzionando perfettamente. Anche i timori di allora sono svaniti col tempo. Perché quindi stravolgere tutto?
Forse per risolvere i guai di Sant’Agostino che ha un Comprensivo sottodimensionato e che si prenderebbe la parte nord delle scuole centesi… Caustica una signora in sala: “Toselli, questa è la prima volta che risolvi un problema di Sant’Agostino…. Peccato che adesso sia sindaco di Cento”… Ma anche se le battute fanno sorridere, il problema rimane. Sindacato, genitori e personale della scuola hanno mostrato una chiara voglia di confronto aperto e per quanto possibile sereno. Da parte dell’Amministrazione promettere dialogo a parole ed alzare muri coi fatti è un atteggiamento irresponsabile. “In campagna elettorale aveva promesso tutt’altro” ha gridato una mamma…. Già, che ne è stato del “dialogo” sbandierato ai quattro venti… Ma non è tempo di polemiche. Ognuno si farà una propria idea a tempo debito. Adesso si faccia un tavolo di confronto vero e lo si faccia subito. I problemi di Sant’Agostino – come ha chiarito il mondo sindacale della scuola – possono essere risolti senza stravolgere Cento. Basta mette in campo la volontà di ragionare assieme”. Con un confronto vero, senza più “frottole”.
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