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COMITATO SALVAGURDIA TERRITORIO CENTESE: “Diversivo Canalazzo” dalle perplessità iniziali maturati seri dubbi sull’intera vicenda

Diversivo Canalazzo” dalle perplessità iniziali maturati seri dubbi sull’intera vicenda.

Se dopo la presentazione in Sala Zarri del “Progetto Diversivo Canalazzo” (19 luglio 2022) sorsero diverse “perplessità” in una parte della cittadinanza, le successive “esternazioni” di alcuni esponenti – dell’attuale Giunta comunale e del Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara portano alla luce elementi che dovrebbero fare riflettere seriamente (e preoccupare) coloro ai quali sta a cuore il futuro della città di Cento e dell’intero Comune nel suo complesso.

Ci riferiamo, in primis, alle affermazioni della Vice sindaco fatte nella riunione della Consulta di Cento e Penzale alla fine di settembre 2022 e riportate puntualmente dalla stampa provinciale domenica 18 settembre 2022: “Si tratta di un progetto voluto dalla Bonifica” e poi “Il progetto è della bonifica che ha provveduto a parlare con i frontisti” – dice ….- “quando è stato presentato il progetto hanno lasciato un’apertura e l’assessore ……….. sta gestendo la cosa”.

Chiamato in causa nel modo soprariportato il Consorzio di bonifica non poteva far finta di nulla ed infatti l’8 ottobre 2022 il Presidente ha esternato a sua volta capovolgendo la frittata! “Riteniamo sia un’opera strategica …. Detto questo è giusto che sia l’amministrazione ad indicare le priorità per il territortio … Abbiamo presentato quella che per noi era una soluzione agli allagamenti. ….significa che se ci sono le condizioni dal punto di vista urbanistico per la realizzazione, si può appaltare. Noi siamo solamente un soggetto attuatore, le decisioni e i tempi non sono nostre ma del comune”.

Fino ad oggi l’assessore che sta “gestendo la cosa” non ha detto pubblicamente mezza parola su un “progetto strategico” di così grande rilievo per la comunità centese e nemmeno il Sindaco – da quanto ci risulta – è intervenuto su una questione che non è proprio trascurabile per il futuro di Cento!

A questo punto proponiamo alcune riflessioni e formuliamo alcune domande dal momento che la situazione stia diventando da “kafkiana” a “fantozziana”.

Com’è possibile che per un progetto che viene definito “strategico” dal “soggetto attuatore” il Consiglio comunale, la Commissione Ambiente e la Consulta di Cento e Penzale non abbiano avuto a disposizione la relativa documentazione prima di una pubblica presentazione?

Se trattasi di “progetto strategico” che senso ha affermare che il Consorzio ha provveduto a parlare con i frontisti? Un progetto strategico presentato come lo ha fatto il Presidente del Consorzio va ben oltre l’interesse dei singoli frontisti, i quali sicuramente sono immediatamente e direttamente coinvolti nella vicenda ma l’impatto urbanistico e ambientale di una tale scelta va ben oltre i singoli frontisti. O no?

E fino ad oggi non si è chiarito l’aspetto fondamentale della questione (che è stato solo vagamente sfiorato dal Presidente del Consorzio): QUALI STRUMENTI URBANISTICI PREVEDONO LA REALIZZAZIONE DI QUELL’OPERA?

Da quanto ci risulta (ma potrebbe esserci sfuggito qualche passaggio e per questo abbiamo chiesto di incontrarci per confrontarci, non vogliamo imporre niente a nessuno!) nel vecchio P.R.G. non era previsto nessun canale in quella zona. Nel P.S.C. “adottato” ai tempi della Giunta Tuzet era ipotizzato un canale da quelle parti ma detto strumento urbanistico non fu MAI APPROVATO definitivamente! Quindi è rimasto nel limbo, non ha efficacia giuridica. La successiva normativa post sisma non ci risulta abbia introdotto quell’opera. Abbiamo setacciato l’albo pretorio ma non abbiamo trovato che sia stata approvata una Variante al vecchio P.R.G. e introdotto lo scavo di quel canale! Alla luce di questi fatti il Consorzio avrebbe elaborato uno studio “ipotetico” di intervento in un territorio comunale senza che esistano i relativi presupposti di normativa urbanistica? Considerato che il “Diversivo Canalazzo” andrebbe a precludere per sempre un possibile sviluppo urbanistico della città in quella zona è stato tenuto conto dell’enorme danno economico non solo per i “frontisti” ma per l’intera città di Cento?

Una curiosità: a giugno 2009 dopo un incontro tra residenti, Commissione Ambiente del Comune e Consorzio di Bonifica, sulla stampa provinciale (titolo: “Bocciato il nuovo canale…”), venne riportata una dichiarazione dell’allora sindaco Tuzet che informava che tra gli amministratori e i tecnici del Consorzio si era giunti ad una ragionevole soluzione e alla constatazione che i canali presenti nella zona di Penzale fossero sufficienti in caso di emergenza allagamenti… (ovviamente risagomati e con la dovuta manutenzione!). Gli attuali dirigenti del Consorzio sono a conoscenza di quanto detto, fatto e concordato da chi li ha preceduti o no? O è cambiato tutto? Parliamone, o no?

Possiamo fornire “osservazioni” dell’Ordine degli ingegneri, della Soprintendenza Regionale, delle Associazioni di categoria e di quelle Ambientaliste che sollevavano dubbi e contrarietà a quell’ipotesi di canale ipotizzata nel PSC (solo adottato e mai approvato in modo definitivo!)

Siamo disponibili al confronto nel merito della questione con tutti i Soggetti istituzionali e non, senza alcuna preclusione; a chi avanza pretesti formal-burocratici sul nome che ci siamo dati rispondiamo che siamo un gruppo di “cittadini attivi” che vorrebbe dare il proprio contributo per l’interesse generale, se la parola “Comitato” imbarazza qualcuno ci sia detto apertamente e francamente … alla prima riunione proporremo di cambiare il nome in “GRUPPO CIVICO PER LA SALVASGUARDIA DEL TERRITORIO CENTESE”, così rinominati sarà possibile chiedere di incontrare i rappresentanti delle istituzioni locali o ci saranno “impedimenti dirimenti” da superare?

Cento, 07/11/2022 COMITATO SALVAGURDIA TERRITORIO CENTESE