di Giuliano Monari – Fotoservizio Lia De Luca
Il Comitato verifica ricostruzione, agguerrito più che mai e determinato a fare chiarezza sui contributi assegnati ha annunciato che presenterà, in settimana, un esposto alla Procura della Repubblica in merito ai contributi post terremoto concessi per un’abitazione, che si trova ad Alberone, ed ha beneficiato di un contributo di 800mila euro. Questo – ha detto Marco Mattarelli – è il quarto esposto che porta la mia firma. “Si tratta – ha spiegato – di un edificio, con pertinenze, di pregio architettonico e chiediamo spiegazioni sulla congruità della pratica”. “Non un euro di più, non un euro di meno per la ricostruzione”: questo il leit motiv del Comitato verifica ricostruzione, costituitosi spontaneamente a febbraio e composto da Daniele Biancardi, Marco Mattarelli, Lorenzo Baruffaldi, Mirco Gallerani, Gilberto Toselli, Nelson Zagni e Andrea Zaniboni. “Noi – hanno spiegato – raccogliamo le segnalazioni che ci arrivano e, dopo averle valutate, se ci sono i presupposti per delle verifiche, sui fondi elargiti, segnaliamo il tutto agli organi competenti. “Non ci fermeremo qui – l’annuncio di Mattarelli – : Dopo l’estate andremo a Bruxelles alla Commissione europea che vigilia sui contributi post terremoto, perché prendano visione di tutte le nostre segnalazioni”. Il Comitato, inoltre, si chiede “come mai i sindaci del cratere dell’Alto Ferrarese non si dimostrano solidali con il loro grido di dolore, richiesta di massima trasparenza nell’elargizione dei contributi per la ricostruzione”. Nonostante che le nostre segnalazioni, ad oggi, siano bel 130, “la Regione ci vede come un intralcio, ma noi andiamo avanti, abbiamo chiesto appuntamento in procura e alla guardia di finanza provinciale; a nostre spese, andremo a Bruxelles dove abbiamo la certezza di essere ricevuti. È importante che il nostro lavoro venga conosciuto là dove c’è una commissione di valutazione per l’erogazione dei fondi nonché la difficoltà di accedere agli atti che dovrebbero essere a disposizione di tutti” .
