In occasione del weekend appena trascorso, i Carabinieri della Compagnia di Comacchio hanno effettuato i consueti i controlli lungo il litorale e nei luoghi maggiormente interessati dalla movida anche con i militari giunti in rinforzo per la stagione estiva.
In particolare:
- un 43enne nordafricano, da anni residente a Mesola, è stato arrestato dalla locale Stazione Carabinieri perché deteneva nella sua abitazione, ove si trovava agli arresti domiciliari per analoghi reati, 15 grammi di cocaina e 11 di hashish oltre tutto l’occorrente per preparare le dosi da cedere a clienti. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Ferrara che ha rinviato l’udienza a dicembre ma l’uomo è stato tradotto in carcere perché nei suoi confronti è risultato pendente un ordine di carcerazione, deve infatti scontare di 7 anni e 3 mesi di reclusione per reati di spaccio di stupefacenti commessi dal 2020 ad oggi.
- un pregiudicato 29enne, attualmente sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa per maltrattamenti, è stato arrestato per essersi avvicinato troppo alla ex convivente. L’allarme è scattato alla Centrale Operativa di Comacchio perché sia l’indagato che la vittima sono dotati del c.d. braccialetto elettronico. Una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile è stata subito inviata sul posto ed ha fermato l’indagato che si trovava ad alcune decine di metri di distanza dal luogo di lavoro della persona offesa. I militari hanno effettuato l’arresto obbligatorio ma il PM di turno presso la Procura Estense ha disposto l’immediata liberazione dell’indagato non dovendo richiedere nei suoi confronti ulteriori misure cautelari oltre a quella a cui è già sottoposto;
- una 17enne è stata denunciata alla Procura per i Minorenni di Bologna dalla Stazione di Comacchio per avere contraffatto la sua carta di identità simulando di essere maggiorenne per poter accedere ad una discoteca di Lido di Spina;
- un 16enne straniero è stato denunciato alla Procura per i Minorenni di Bologna dalla Stazione di Porto Garibaldi perché, senza giustificato motivo, nascondeva nei pantaloncini un cacciavite della lunghezza di cm 15;
- un operaio 55enne è stato denunciato dalla Stazione di Porto Garibaldi per minaccia e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere per avere minacciato un altro automobilista con una mazza da baseball a seguito di un litigio legato alla circolazione stradale lungo una strada di Volano. I militari hanno trovato sulla sua vettura, oltre che la mazza in questione, anche un cacciavite di 25 cm.
Infine un operaio 21enne è stato segnalato alla Prefettura di Ferrara per uso personale di droga perché è stato controllato a piedi per le vie di Porto Garibaldi e trovato in possesso di alcuni grammi di hashish.
Nel corso del servizio sono inoltre controllate complessivamente quaranta persone, una trentina di veicoli e ed elevate sanzioni amministrative per la somma di euro 500,00.
VIGARANO MAINARDA:Manomettono le slot machine, arrestati.
Continua il capillare monitoraggio del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Cento, che a Borgo di Vigarano Mainarda hanno impedito a due malviventi di farsi beffa dell’ignaro esercente di un bar.
Sono circa le ore 10:30 del 22 luglio quando, all’interno di un bar di Vigarano Mainarda (FE), due avventori vengono notati giocare alle slot machine con modalità che attirano la curiosità del gestore ed altri avventori.
La segnalazione viene subito inviata alla centrale operativa dei Carabinieri e da questa alla pattuglia della Stazione di Bondeno presente nei pressi del locale che, nell’esercizio, trova i due uomini ancora intenti nella manomissione delle macchine da gioco.
I due, trasfertisti albanesi provenienti dalle province di Piacenza e Cremona rispettivamente di anni 46 e 41, noti alle forze dell’ordine, sono stati trovati con degli strumenti per manomettere il funzionamento delle slot e la somma di € 85, indebitamente riscossa.
Tratti in arresto, nella mattinata del 23 luglio sono comparsi davanti al Giudice del Tribunale estense che ha convalidato l’arresto, disponendo a carico dei due il divieto di dimora in provincia di Ferrara in attesa del processo.