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Cittadini a 5 stelle Cento e Frazioni: “La legge è veramente uguale per tutti? la cieca burocrazia ci esclude dalle elezioni”

DiGiuliano Monari

Mag 26, 2016

angela carianiLa legge è veramente uguale per tutti? Mentre stiamo ancora attendendo una risposta da parte della sottocommissione elettorale,noi”Cittadini a 5 Stelle Cento e Frazioni”, volevamo fare osservazioni su diverse questioni che ci vengono contestate e che ci precludono alla partecipazione attiva alle prossime tornate elettorali. A rischio di essere noiosi ma anche determinati, la sottocommissione ci ha contestato la omissione della data dell’autenticazione di due fogli da dieci firme, autenticate da un consigliere comunale che rappresenta un altra lista. Il Ministero degli Interni ha pubblicato le istruzioni e i relativi moduli allegati in data 23 febbraio 2016, quindi gia da questo era fisicamente impossibile apporre firme su moduli non ancora presentati in una data precedente i 180 giorni la data della presentazione delle candidature (art.14 comma 3). In uno dei due fogli, è presente il numero di carta d’identità di un sottoscrittore presente in cima a una delle due liste annullate,che è stata rinnovata nei primi mesi dell’anno e quindi con una data certificata dallo stesso comune dove si svolgono le elezioni, altra prova che definisce senza ombra di dubbio che l’arco temporale delle firme rientra nei 180 giorni per legge. terza questione e forse la più forte, la riammissione da sentenza della Consiglio di Stato di due liste escluse per lo stesso motivo a noi imputato. Dall’introduzione della carta d’identità europea , questo documento ha preso un importanza sempre maggiore nelle procedure amministrative comunitarie ma questo valore sembra essersi perduto tra gli uffici del Comune di Cento in quanto una data di rinnovo e numero progressivo non può confermare l’arco temporale di un preciso documento. Altra nota dolente è un mancato recepimento di una sentenza della Consiglio di Stato che sancisce la nostra richiesta legittima e accettabile, ma forse non per quattro persone giuridiche che hanno deciso di prendersi la grande responsabilità di decidere sul nostro diritto di partecipazione attiva e sul diritto di tanti elettori che non saranno rappresentati. Almeno una risposta dovrebbe essere dovuta, assieme ad una decisione che definisce una precisa responsabilità.