Di Marco Cevolani
Lo studio C+S, presenta l’ultimo prototipo che chiude il percorso dedicato alle scuole circolari. I progetti pilota in Veneto (scuola primaria), Friuli (scuola secondaria) e ora due materne/nidi in Piemonte.
Prototipi di scuole circolari che costruiscono comunità, la visione di C+S Architects diventa realtà: approvati gli studi di fattibilità delle due scuole materne e nido di Venaria Reale, ora si sta lavorando ai progetti esecutivi. Il Comune in provincia di Torino, ha infatti affidato allo studio C+S Architects di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini la progettazione di due scuole dell’infanzia in sostituzione di strutture esistenti: la scuola dell’infanzia Don Sapino, che affaccia sulla Reggia di Venaria Reale e il centro infanzia Andersen all’interno del giardino del quartiere APC Fiordaliso.
Firmati dallo studio con sede tra Treviso e Londra e recentemente premiato come miglior studio di architettura italiano, i progetti per la scuola materna (con funzioni anche di asilo nido) Andersen e per l’asilo nido Don Sapino a Venaria Reale sono prototipi di scuole circolari che lo studio ha sviluppato nell’ambito del proprio programma di ricerca sulla progettazione scolastica. Insieme alla scuola primaria di Conegliano (in provincia di Treviso) e alla scuola secondaria di Cervignano del Friuli (in provincia di Udine) propongono infatti nuovi modelli spaziali per tutto il percorso scolastico.
Oltre a Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, hanno lavorato al progetto Stefano Di Daniel (Project Manager) C+S Architects, Anamika Gupta, Alice Cecchini, Roman Joliy e Ana Paula Tosetti Sapia (C+S Architects), lo studio New Engineering, esperto per la progettazione di strutture in legno, che segue anche la parte impiantistica e lo studio Flooer per le immagini.
“In qualità di architetti e ricercatori, riconosciamo alle scuole un importante ruolo di politico, dal greco polis, comunità, allo spazio della scuola, che deve diventare un punto di riferimento della comunità”, dichiara Carlo Cappai. “In questi progetti, seppur con forme diverse, abbattiamo i muri disegnando scuole completamente trasparenti, che diventano metafore per la costruzione di una comunità aperta, multietnica e multiculturale. Abbiamo concepito questi edifici scolastici immaginando la possibilità di realizzare spazi che possano essere usati da tutta la comunità, in tempi diversi e adattabili ad accogliere eventi diversi: recite teatrali o musicali, cucinare o fare sport insieme. Le due scuole dell’infanzia si trasformano facilmente in poli culturali trasparenti e porosi che stimolano la curiosità e lo scambio di esperienze e conoscenze”.
UN PADIGLIONE A PIANTA CIRCOLARE Più che una scuola materna, la nuova Don Sapino sarà un padiglione a pianta circolare immerso in un nuovo giardino di alberi da nocciole, tipici della zona. All’interno saranno potenziate tutte quelle funzioni che permetteranno di utilizzare la scuola da parte della comunità anche oltre l’orario scolastico. La scuola dell’infanzia si sviluppa in un unico livello. Un livello superiore è previsto ad uso delle associazioni, con spazi e una terrazza eventualmente utilizzabili anche dalla scuola dell’infanzia. Il piano terreno ospita tre sezioni con corrispondenti servizi igienici, insieme ad una serie di spazi flessibili, che utilizzano il grande spazio dell’atrio di ingresso. Un piccolo palco, leggermente sopraelevato divide l’atrio/anfiteatro dalle sezioni. Sui lati dello stesso gli spazi di servizio, la cucina, gli spazi per gli insegnanti e il personale ATA. La scuola è disegnata per garantire il massimo della flessibilità nell’organizzazione degli spazi, cioè permette alle insegnanti di lavorare con bambini di uno stesso gruppo o in modo verticale con bambini di età diverse. Le aule stesse sono infatti dotate di sistemi di apertura che consentono la relazione degli spazi. La struttura esterna permette il controllo dei raggi solari e l’apporto gratuito del calore nei mesi invernali.
I MATERIALI La struttura complessa dell’edificio, sia verticale che orizzontale, verrà realizzata in legno. I pavimenti interni saranno realizzati in sughero. Ambedue i materiali sono riciclabili, cosí come il vetro dei tamponamenti. La struttura può essere pensata completamente a secco e quindi smontabile a fine del ciclo di vita dell’edificio. La riciclabilità è parte del DNA del parco di Venaria Reale, che questo progetto rintraccia anche nella forma circolare ripensando al Tempi di Diana e il padiglione dei Giochi della Reggia. Il progetto prevede un consistente e coordinato ricorso a fonti energetiche rinnovabili. La disponibilità di ampie superfici di copertura permetterà l’installazione di un’estesa superficie di pannelli fotovoltaici. L’obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di un involucro edilizio altamente performante e di un sistema impiantistico in grado di minimizzare i fabbisogni energetici, permettendo la realizzazione di un edificio in classe energetica “NZEB”.