Nella giornata di giovedì 18 ottobre 2018 si è tenuto il confronto con FCA VM Motori di Cento relativo all’intervento del Contratto di Solidarietà (C.d.S.) a che partirà il 5 novembre.
Il metodo di confronto ha registrato un significativo cambiamento. Nel recente passato infatti, quando ci fu l’intervento del precedente Contratto di Solidarietà (marzo-settembre 2017), la Fiom non fu nemmeno convocata al tavolo. In questo frangente, pur con tavoli separati, e questo continua a rappresentare un dato estremamente negativo nelle relazioni anche perchè voluto da FCA e assecondato dalle OO.SS. firmatarie del CCSL, c’è stato un confronto vero anche con la Fiom come non avveniva da oltre 4 anni.
In un contesto sicuramente molto preoccupante, dato da un C.d.S. della durata di 8 mesi per una platea complessiva di 821 lavoratrici e lavoratori ed una dichiarazione di 476 esuberi temporanei, le ragioni del NO della Fiom all’accordo sono riconducibili a risposte negative ricevute su elementi di merito.
Se da un lato, infatti, risulta positiva la dichiarazione di FCA del lancio della produzione del nuovo propulsore V6 entro la fine del primo semestre 2019, dall’altro la riduzione oraria media mensile fissata al 58% (limite massimo previsto dalla legge è il 60%) e la riduzione massima complessiva per singolo lavoratore fissata al 70% (massimo consentito dalla legge) rendono non praticabile una equa redistribuzione del carico dell’ammortizzatore attraverso la rotazione. Questo significa che molti lavoratori correranno il concreto rischio, come già avvenuto nel precedente C.d.S., di essere posti in sospensione per periodi anche molto lunghi per poi essere richiamati solo all’ultimo semplicemente per rispettare l’obbligo, determinato dalla legge, di dovere lavorare almeno il 30% delle giornate lavorative negli 8 mesi di intervento del C.d.S.
L’azienda potrà prevedere percorsi di formazione ed addestramento per il personale ma lo potrà fare anche nelle giornate di sospensione e quindi non retribuite per i lavoratori, ma semplicemente indennizzate dall’ammortizzatore sociale e senza alcuna integrazione salariale.
In ultimo, sarà possibile il trasferimento temporaneo di lavoratori in altri stabilimenti del gruppo e non. A fronte della richiesta della Fiom di formalizzare nel testo che gli eventuali trasferimenti dovranno avvenire esclusivamente su base volontaria, l’azienda ha precisato che non farà pressioni sui lavoratori, tuttavia non si è resa disponibile a scriverlo.
E’ evidente che la situazione è estremamente preoccupante. L’intervento degli ammortizzatori sociali in VM è ormai massiccio. Come, purtroppo, in tanti altri stabilimenti del gruppo. In questo contesto la Fiom, che da tempo chiede al Governo l’apertura di un tavolo di confronto, ritiene positiva la convocazione fatta dal Ministero dello Sviluppo Economico per martedì 30 ottobre per un confronto sulla situazione della produzione di auto nel nostro paese. Si auspica che questo primo importante passo porti alla costituzione di una commissione nazionale permanente per le politiche industriali del settore. La Fiom ed i suoi delegati proseguiranno, anche in VM, ad esercitare una vera rappresentanza che passa attraverso l’ascolto ed il confronto con le lavoratrici e lavoratori. Con la sollecitazione a FCA e OO.SS. firmatarie che i tavoli separati vanno superati perchè in contrasto con l’interesse dei lavoratori, la Fiom insisterà a portare sul tavolo di confronto le loro istanze e, come nel caso di VM, quando non si raggiungeranno le condizioni per siglare accordi, comunque agira’ il ruolo per evitare discriminazioni, soprattutto nei prossimi 8 mesi di Contratto di Solidarietà.