Una petizione popolare, corredata da quasi mille firme, in difesa dell’ospedale SS. Annunziata di Cento e dei suoi servizi. Una raccolta firme per chiedere al sindaco di Cento Fabrizio Toselli e al direttore sanitario dell’Ausl di Ferrara Claudio Vagnini di continuare a mantenere alta l’attenzione e proseguire la battaglia per la tutela dell’ospedale centese, oltre a farsi portavoce dei disagi che i cittadini si trovano ogni giorno ad affrontare, dovendo attraversare la provincia in cerca di cure. Un’iniziativa, partita da un gruppo di cittadini che, per esperienza diretta o in base alle segnalazioni e alle lamentele raccolte da parenti, amici, vicini o conoscenti, si sono fatti promotori nel Centese e a Sant’Agostino della petizione. Raccolte, in poco meno di un mese, oltre 900 firme, a riprova che la tutela dell’ospedale di Cento, e il timore che i servizi ospedalieri vengano ridotti, sono da sempre una pensiero e una preoccupazione costante. Il testo della petizione ad oggetto ‘Depotenziamento dei servizi ospedalieri dell’ospedale SS. Annunziata di Cento’ corredata da tutte le firme fino ad oggi raccolte, verrà presentata già nei prossimi giorni sia in Comune a Cento, all’attenzione del sindaco Fabrizio Toselli, sia in Comune a Sant’Agostino, diretta al commissario prefettizio Adriana Sabato, sia al direttore generale Ausl di Ferrara Claudio Vagnini. Alle istituzione locali si chiede di “farsi portavoce, presso gli organismi competenti, dei disagi che i cittadini sono costretti ad affrontare e soprattutto del timore e forte preoccupazione dell’esistenza di un progetto politico teso a ridurre l’attività della struttura ospedaliera, al solo servizio ambulatoriale”. E tutto, precisano i promotori, “in nome di una riorganizzazione sanitaria per intensità di cura e complessità assistenziale”. Due i punti caldi, su cui occorre mantenere alta l’attenzione: il pronto soccorso e l’assistenza urologica. “I pazienti meno giovani e affetti da patologie croniche – viene scritto nella petizione – vengono dirottati. Quando non ci sono posti letti in medicina, soprattutto accade nel fine settimana e nei periodi di picchi d’accesso, si arriva a dovere inviare i pazienti in strutture Quisisana e Villa Salus o addirittura al Delta o ad Argenta, strutture da condividere in caso anche con l’ospedale di Cona. L’assistenza urologica è stata depotenziata. L’urologo reperibile non può effettuare un ricovero urgente, né con indicazioni chirurgiche immediate, né per osservazione clinica. Chi necessità di tali cure, deve essere trasferito al Ps di Cona e lì rivolgersi all’urologo reperibile. Inoltre, la riparazione di strumentazioni necessarie per esami endoscopici, danneggiate e usurate, viene bloccata per lunghi periodi”.