L’8 agosto 1849 i patrioti Ugo Bassi e Giovanni Livraghi vennero fucilati dagli austriaci a Bologna. Livraghi, nato a Milano nel 1807, era stato uno dei primi seguaci di Giuseppe Garibaldi e aveva combattuto con l’Eroe dei due Mondi nella Legione Italiana in Sud America. Nel 1849 Livraghi seguì Garibaldi nella difesa della Repubblica romana, partecipando a tutte le azioni: a Porta San Pancrazio, a Palestrina, a Velletri, a Villa Corsini e al Vascello. Padre Ugo Bassi, al secolo Giuseppe, era invece emiliano, nativo di Cento, in provincia di Ferrara. Nel 1821, a vent’anni, entrò come novizio nell’ordine dei Barnabiti e divenne un predicatore piuttosto popolare vivendo sempre in povertà. Nel 1848, allo scoppio dei moti rivoluzionari, si trovava ad Ancona dove si unì a un gruppo di volontari in partenza per i campi di battaglia della Prima guerra d’indipendenza. Con acceso patriottismo diffuse lo spirito rivoluzionario fra i soldati, come prima aveva infuso quello religioso nella popolazione civile. Fu ferito a Treviso il 12 maggio 1848 e portato a Venezia, all’epoca centro della Repubblica di San Marco. Rimase nella città lagunare e, dopo la sua guarigione, combatté per la Repubblica. Successivamente tornò a Roma, dove vide la nascita della Repubblica Romana, che sostenne poi attivamente. Dopo la caduta della Repubblica Romana fuggì alla volta di Venezia con Garibaldi, il patriota romano Angelo Brunetti detto Ciceruacchio, i figli di quest’ultimo, Giovanni Livraghi e altri. Giunto nella Repubblica di San Marino, il gruppo si separò. Bassi e Livraghi proseguirono la fuga assieme ma il 3 agosto vennero catturati dai carabinieri pontifici a Comacchio. Trasferiti a Bologna la sera del 7 agosto, i due vennero fucilati in gran fretta e senza processo. Bassi in particolare venne giustiziato in spregio alla sua condizione di sacerdote. I cadaveri dei due patrioti vennero sepolti in fretta e furia poco distante dal luogo dell’esecuzione. La tomba divenne in seguito meta di pellegrinaggio. Soltanto dieci anni dopo, con l’annessione della ex Romagna pontificia al Regno di Sardegna, i resti mortali di Bassi e Livraghi vennero riesumati e ricevettero degna sepoltura.