Un passaggio fondamentale, nel pomeriggio di venerdì 8 marzo, per la nuova fase del Piano Organico, che destina 1.267.500 al Comune di Cento nell’ambito della riqualificazione post sisma dei centri storici.
L’assessore regionale alla Ricostruzione, Palma Costi, ed Enrico Cocchi, direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione, hanno convocato in Regione un incontro con le municipalità che potranno attingere alle risorse accantonate per 30 milioni di euro: i 18 Comuni del cratere ristretto, che abbiano già percorsi avviati in tal senso. L’obiettivo della riunione definire un verbale di approvazione di ipotesi di riparto dei primi 25 milioni, così da consentire poi al commissario di mettere mano ai decreti di assegnazione.
La cifra spettante a Cento è calcolata a partire dalle opere ammissibili ma non ancora realizzate, ovvero, nel caso centese, dalle scuole Rodari, per appunto 1.267.500 euro, che nel 2013 si decise di non ricostruire e che recentemente sono state inserite nel fondo Invimit.
“Si potranno con questa somma finanziare opere relative alla qualità urbanistica e ai sottoservizi – spiega il sindaco Fabrizio Toselli, presente insieme al dirigente Fabrizio Magnani -: strade, parchi, arredo urbano nell’area a servizio della rifunzionalizzazione del fabbricato preso a riferimento, ovvero prossimi alle Rodari. Per fare qualche esempio la riqualificazione del Parco della Rimembranza, con un rinnovamento che lo renda vivibile e sicuro, e dell’area verde restrostante la Pandurera, comprensivi di progetti di pubblica illuminazione e mobilità ciclopedonale, la risistemazione di via Santa Liberata e di via Matteotti, che pur non pur rientrando nel quadrante era stata inserita nel primo Piano Organico. Ciò nell’ottica di rendere più accogliente e fruibile la città. Sei anni fa avevamo detto che avremmo ricostruito come e meglio di prima: queste operazioni vanno in tale direzione”.
I nuovi fondi regionali sono da destinare a opere di urbanizzazione primaria che favoriscono la ricostruzione, la rifunzionalizzazione del tessuto urbano, il miglioramento dell’accessibilità e dei servizi di prossimità nell’ambito della riorganizzazione degli spazi pubblici e di relazione; che ricostruiscono e rafforzano l’identità dei luoghi per conservarne la morfologia urbana e per ricreare le condizioni di sicurezza e di vivibilità; contrastano la perdita di attrattività della struttura urbana, la staticità delle relazioni spaziali e funzionali, la frammentazione e parzialità delle modalità di intervento.

