Di Giuliano Monari
Ancora un’intrusione nel Comando della Polizia Municipale di Cento. Il secondo in pochissimo tempo. Stavolta, i soliti ignoti, non sono riusciti a portare via nulla, ma il loro obiettivo mancato non erano né soldi né verbali, bensì puntavano alla cassaforte che contiene le armi in dotazione agli agenti. I malviventi durante la fuga hanno sparato quattro colpi in aria.Come nella precedente occasione, i ladri non sono riusciti a raggiungere il loro scopo. Danni ingenti, ma nessun bottino: infatti, a differenza del primo episodio avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 dicembre non è stato sottratto nemmeno un euro. A raccontare la vicenda nei minimi particolari, il vicino che abita a pochi metri dal Comando, istruttore di tiro della stessa polizia municipale: “Se l’altra volta, i ladri sono stati messi in fuga da colpi di pistola da me sparati in aria, questa volta, sono stati loro a sparare quattro colpi a vuoto (particolari che sono al vaglio degli investigatori). A sentirli chiaramente, poco prima dell’una di notte, mio figlio che affacciandosi alla finestra ha visto quattro persone in fuga e ha dato l’allarme”. Era da poco passata la mezzanotte, quando i malviventi, con l’ausilio di un muletto di una confinante azienda, hanno accatastato pallet nella parete laterale del Comando al fine di creare una scala. Uno stratagemma, riferisce il sindaco Piero Lodi attraverso un comunicato diramato in mattinata, “per raggiungere le finestre del piano rialzato. Dopo aver danneggiato gli infissi” nella parte anteriore dell’edificio, “sono entrati nei locali del primo piano, e hanno danneggiato la porta blindata del locale server (che ospita i collegamenti informatici con i server comunali) ed hanno poi desistito davanti alle ulteriori blindature presenti nel locale. Il sistema di porte blindate ha dissuaso ancora una volta sono andati via senza prendere alcunché”. Presa di mira quindi, non solo la porta blindata, che hanno forzato per entrare, ma anche la cassaforte dove gli agenti della polizia municipale tengono custodite le armi di ordinanza. Il raid notturno infatti, come conferma lo stesso sindaco Lodi “ha tuttavia causato danni valutabili in alcune migliaia di euro”. Già nelle prime ore della mattina, nella sede di via Farini, fabbri e vetrai al lavoro per sistemare entro il pomeriggio vetri, infissi e porte blindate. A sporgere denuncia dai Carabinieri del Comando di Cento, il comandante Fabrizio Balderi. “Le indagini sono in corso – prosegue il sindaco Lodi – si vagliano in particolare i riscontri dei sistemi di allarme presenti. Il Comando di Polizia Municipale è da tempo in procinto di essere trasferito in un luogo più idoneo e certamente molto più centrale. L’Amministrazione ha già programmato di trasferire il Corpo di Polizia locale in via Malagodi, nei locali oggi occupati dai Servizi alla persona. Per questi spazi è prevista una progettazione che renda assolutamente inviolabile il presidio”. Intanto, evidenzia il sindaco, a seguito dell’episodio di questa notte, alcune implementazioni al sistema di allarme sono state realizzate già ieri. “Un fatto certamente molto spiacevole – commenta Lodi – che dimostra come la sfrontatezza dei malintenzionati non abbia limiti. In un momento in cui la Prefettura aveva da poco diffuso dati timidamente incoraggianti sull’entità del fenomeno furti nell’Alto Ferrarese, questo genere di fatti dimostra come davvero si sia dinanzi a reati dalle dinamiche assolutamente imprevedibili. Si tratta certamente di balordi – prosegue – come dimostra l’assoluta inconsistenza del bottino. Sono però persone che dimostrano grande determinazione e che hanno fatto molto lavoro e anche parecchia fatica per riuscire a violare un luogo comunque ben protetto, nell’erronea convinzione – evidentemente – che il Comando ospiti dei valori mentre i proventi delle sanzioni e ogni altro denaro da tempo transitano direttamente sui conti correnti postali”.