Di Giuliano Monari
L’allarme è arrivato a mezzanotte e parlava di una persona che richiedeva aiuto sanitario per una donna che stava male. La vicenda ha dei contorni incredibili e, per un certo verso, sono una novità per il nostro territorio. La richiesta di aiuto veniva da un edificio abbandonato in pieno centro, in via IV Novembre. All’interno del capannone in disuso ed abbandonato da anni due persone, un uomo e una donna, quest’ultima di nazionalità ucraina che si rivelerà già morta all’arrivo dei sanitari. Nonostante tutti i tentativi di rianimare la donna anche i sanitari del 118, nonostante tutti gli sforzi profusi, si sono dovuti arrendere alla morte che, ad una prima analisi, potrebbe essere attribuita a cause naturali a seguito di abuso di sostanze alcoliche. Ma sulle reali cause della morte della donna, Svetlana Chestiacova di 54 anni, sarà l’autorità giudiziaria a dire la parola definitiva. Sul posto, oltre ai carabinieri della Compagnia di Cento per le indagini, anche una squadra di vigili del fuoco del Distaccamento di Cento che, utilizzando le fotoelettriche, ha illuminato la scena e l’interno del capannone, considerato lo stato di abbandono dell’immobile e la mancanza di energia elettrica al suo interno. Le prime indagini dei carabinieri sembrerebbero comunque escludere ipotesi di omicidio o di suicidio. Una vicenda dai contorni tristi che mal si addice ad una città come Cento che, all’improvviso, scopre che il disagio, la povertà e tutto quel mondo parallelo fatto di ‘invisibili’ ai più, non è solo ad appannaggio delle grandi megalopoli. Un risveglio pesante per la coscienza collettiva che dovrà, comunque, cercare di capire, anche attraverso controlli sistematici e periodici sui luoghi abbandonati, quale sia la reale situazioni di disperazione che sopravvive all’ombra del Guercino.
