di Giulia Borgioli
Ormai oggigiorno, l’uso dei Social Network si è consolidato nel nostro modo di comunicare. Questi mezzi diffusi sulla Rete sono infatti sempre più presenti nelle nostre vite soprattutto per raccontare ad esempio episodi particolari, notizie importanti o addirittura faccende personali esprimendo i propri pensieri senza tenere di conto di chi ci sia dall’altra parte dello schermo. Un comportamento che in certi casi può risultare rischioso e creare non pochi problemi, proprio com’è accaduto ad un cittadino centese in questi giorni. L’uomo, dopo aver pubblicato qualche post su Facebook inerente ad alcuni fatti legati ai Servizi Sociali del Comune di Cento, è stato accusato per diffamazione nei confronti dell’Ente appena citato. I messaggi pubblicati sono infatti stati giudicati troppo offensivi e lesivi per la reputazione dei Servizi sociali, e nel procedimento penale, “valutata la necessità di prevenire e reprimere simili offese e screditi che offendono anche le persone che operano nei servizi sociali”, si legge nella delibera della Giunta Toselli, il Comune di Cento ha deciso di costituirsi parte civile affidando la propria difesa all’avvocato Rita Gavioli, per tutelare legalmente i propri diritti e per dare un segnale affinché non si ripetano altri episodi di questo tipo, che riaccendono i riflettori sull’utilizzo distorto dei social network, dove tutto sembra concesso, mentre, ovviamente, ci sono dei limiti oltre i quali non bisognerebbe mai spingersi.