L’ennesima farsa dell’amministrazione Accorsi continua a consumarsi sul caso del Teatro Borgatti, una vicenda che dimostra ancora una volta come il sindaco e la sua giunta siano maestri nell’arte dello scaricabarile e della censura politica.
I fatti parlano chiaro: la relata di notifica della causa sul teatro è stata letta il 23 dicembre.
La compiuta notifica è avvenuta perfettamente come il tribunale prevede, la pec è stata inviata come il tribunale stabilisce ed è stata letta dopo 1 minuto e 45 secondi. E’ falso sostenere che non è stata letta, vi è la ricevuta di lettura che ha in copia anche il tribunale di Ferrara che diversamente, se fosse mancante, non avrebbe dato via al contenzioso, eppure, il sindaco Edoardo Accorsi ha avuto il coraggio di dichiarare che non era stato avvisato dai dipendenti comunali.
Una dichiarazione gravissima, che non solo scarica su altri una responsabilità, ma denota anche un’inquietante mancanza di trasparenza.
Come se non bastasse, in Consiglio Comunale, il sindaco ha ritenuto opportuno insultare me e i componenti del mio gruppo, solo perché ho osato mettere in discussione la sua narrazione dei fatti. Un comportamento arrogante, offensivo e indegno di un primo cittadino, che dimostra quanto sia allergico al confronto e alla verità.
A rendere la situazione ancora più vergognosa è stato l’ennesimo abuso di potere del Presidente del Consiglio Comunale, che ha interrotto il mio intervento con modalità dittatoriali nel momento in cui ho iniziato a fare domande scomode sul Teatro Borgatti. Un atteggiamento che ormai è prassi consolidata: invece di garantire un dibattito libero e democratico, il Presidente si trasforma nell’”avvocato del diavolo” dell’amministrazione, impedendo alla minoranza di svolgere il proprio ruolo di controllo e denuncia.
E mentre tutto questo accade, si prospetta un rischio finanziario per la città, il sindaco non solo cerca di mettere a tacere chi fa domande, ma ha anche evitato di accantonare in bilancio le somme necessarie per il contenzioso, mettendo a rischio i conti del Comune.
Ogni amministratore serio e responsabile, di fronte a una causa legale di questa portata, ha l’obbligo di prendere immediatamente precauzioni per evitare che un’eventuale condanna milionaria, colpisca in modo devastante il bilancio comunale.
In caso di condanna, l’intero importo dovrà essere trovato d’urgenza, andando a incidere su altri capitoli di spesa essenziali per la città, come la manutenzione delle strade e la sicurezza già oggi fortemente penalizzati dalle scelte di questa amministrazione.
Questa scelta potrebbe portare a tagli improvvisi, aumenti di tasse o perfino a uno squilibrio di bilancio, con conseguenze gravissime per l’intero Comune.
Questa vicenda evidenzia in modo inequivocabile il modus operandi dell’amministrazione Accorsi: bugie, insulti, censura.
E mentre il sindaco si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile, chi paga il prezzo di questa gestione scellerata è sempre la città.
Ma noi non ci faremo zittire. Continueremo a chiedere verità, trasparenza e rispetto per i cittadini, anche se questo significa dover affrontare la continua repressione di un’amministrazione che teme la luce della verità.