Era il 2021 quando il sindaco Edoardo Accorsi prometteva, con convinzione e orgoglio, di restituire ai cittadini di Cento il loro Palazzo Comunale, cuore storico e simbolico della città, ferito gravemente dal sisma del 2012.
In campagna elettorale, il restauro del municipio e del Teatro furono i cavalli di battaglia del giovane primo cittadino: “Li rimetteremo a nuovo e torneranno ad essere il centro della vita civica centese”, diceva.
Nel novembre 2023 annunciava con enfasi che i progetti per la residenza municipale erano “pronti e finanziati”
Ma la realtà smentisce i proclami.
Oggi, a quattro anni di distanza, quella promessa risuona come un amaro inganno.
Il Palazzo del Municipio è ancora lì: transennato, vuoto, abbandonato. Un simbolo del degrado nel cuore del centro storico. I cittadini ci passano davanti ogni giorno, testimoni di un fallimento che pesa su tutta la città. Il tempo passa, ma del cantiere non c’è traccia. E mentre i tecnicismi tra Comune, Regione e Soprintendenza si rincorrono, Cento perde dignità.
Intanto, il Comune continua a spendere risorse pubbliche per affitti temporanei, come quello del Palazzo Piombini, invece di restituire ai centesi ciò che è loro di diritto.
Il sindaco Accorsi non può più nascondersi dietro la burocrazia. Le responsabilità politiche sono chiare: ha promesso, ha garantito, ma non ha mantenuto.
Cento merita che le promesse elettorali diventino realtà, non solo slogan da comizio.