Si è tenuta ieri pomeriggio l’Assemblea dei Soci di Banca Centro Emilia. Un incontro molto partecipato durante il quale sono sono stati approvati a stragrande maggioranza i punti all’Ordine del giorno. Prima su tutti, la proposta portata dal CdA di adesione al costituendo gruppo facente capo a Cassa Centrale Banca- Credito Cooperativo del NordEst SpA, un’importante e strategica decisione per il futuro della Banca approvata con 447 voti a favore su 449 votanti; circa il 6% della base sociale costituita ad oggi da 8mila soci.
Nella stessa seduta approvato anche il Bilancio di Esercizio 2016 che vede un utile di 2,3 milioni di euro, in crescita del 10,3% rispetto al 2015, insieme alla proposta di distribuzione del dividendo ai soci nella misura dell’ 1,2%.
Si conferma un trend che vede la BCC di Corporeno in crescita progressiva e costante negli 5 ultimi anni e che, nelle parole del suo Presidente Giuseppe Accorsi qualifica la banca come: “leva per nuove attività del territorio, per incoraggiarne investimenti. Un’azienda in equilibrio, con le risorse finanziarie per supportare con convinzione le nuove sfide che si presenteranno”.
Al tavolo dei relatori anche Stefano Pollice, il Vice Direttore della Federazione delle BCC dell’Emilia Romagna, che ha commentato il costante e netto rafforzamento dei requisiti patrimoniali della Banca: il Tier One, al 16,68% (dal 15,79% del 2015) e il livello di copertura dei crediti in sofferenza elevato al 70,1% rispetto al 63,58% del 2015, definiscono Banca Centro Emilia come un modello virtuoso per tutte BCC, non solo dell’Emilia Romagna. “Spesso – ha affermato Pollice – l’utile arriva trovando scorciatoie, in questo caso, c’è un grande equilibrio sotto tutti i punti di vista, sia che lo si guardi dal punto di vista della redditività che dal punto dei vista della rischiosità”. Anch’egli rammaricato per le fratture che hanno portato le BCC a dividersi fra la proposta di ICCREA e quella della trentina Cassa Centrale, ha ribadito poi che la Federazione ha lavorato affinché si costituisse un unico gruppo bancario per le BCC a livello nazionale e che tuttavia non farà mancare il suo supporto a prescindere dalla decisione che la BCC vorrà intraprendere.
Successivamente, Giovanni Govoni – Direttore Generale di Banca Centro Emilia- ha motivato ai soci la decisione che ha portato il Cda all’unanimità a scegliere il gruppo Trentino: il percorso decisionale ha preso in considerazione il parere del Comitato di Direzione che ha individuato in Cassa Centrale Banca una garanzia di continuità del business poiché la banca si rivolge già con soddisfazione a CCB per il sistema informativo, il direzionale, e per l’erogazione di prodotti e servizi quali le gestioni patrimoniali e la bancassicurazione.
In seguito è stata commissionata, ad una società terza, una due diligence per valutare gli aspetti patrimoniali e reddituali della decisione avendo opportunamente perimetrato le BCC in virtù delle loro preadesioni o manifestazioni di interesse.“Questo Consiglio – ha detto Govoni – ha agito nel solo e pieno interesse della banca, dei suoi soci, del territorio e dei dipendenti, senza alcun condizionamento e libero da qualsiasi conflitto di interesse. Alla fine di un percorso, inaugurato il 21 dicembre, il CdA ha deciso di aderire al Gruppo di Cassa Centrale Banca (CCB), perché in grado di offrire maggiori garanzie per gli stakeholders della banca, ovvero i soci e i dipendenti. Riteniamo in particolare che il modello risk based proposto da CCB, che assegna alle banche con i migliori fondamentali per quanto riguarda l’assetto patrimoniale, la capacità reddituale e la qualità della governance, maggiore autonomia strategica e decisionale sia premiante per le banche virtuose come la nostra che, nel perimetro delle 110 banche afferenti alla capogruppo trentina, ha ottenuto un rating AAA che la colloca nel primo quartile del gruppo”.
Infine un commento di Giuseppe Accorsi: “Ccb si posizionerà tra i principali gruppi italiani per attivo e sarà il più solido: grazie ad essa saremo un gruppo unito che conta, dove le persone tornano a essere al centro” ha evidenziato ribadendo che ogni banca continuerà a mantenere la propria licenza bancaria e rimarrà una cooperativa di credito in cui sarà vigente il principio “una testa un voto”.