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Antonella Grassilli, della lista Cento Si Cura a sostegno di Accorsi: Cento non è Città per tutti, serve un’amministrazione più sensibile verso i temi della disabilità motoria

DiFONTE COMUNICATO STAMPA

Set 20, 2021

Approfitto di questo momento per parlare di un argomento che, causa di forza maggiore, mi sta molto a cuore.

Chi di voi è seduto o deve spingere una carrozzina per le vie di Cento avrà sicuramente provato tanta frustrazione per raggiungere luoghi chiave come la Piazza, l’ospedale, il teatro, o anche più semplicemente per la spesa quotidiana. Un gradino troppo alto, il pavimento scivoloso, una rampa eccessivamente ripida o il tasto dell’ascensore non raggiungibile da seduti: sono decine i momenti della giornata in cui ci si rende conto di quanto le città siano complicate per chi ha difficoltà motorie, e di come vengano progettate senza tenere conto delle categorie più bisognose da questo punto di vista.
Penso chiaramente alla disabilità, ma non solo: Cento è una città difficile anche per una mamma con il bimbo in carrozzina, o per un anziano con problemi di deambulazione.
Parliamo di dettagli per i più, che tuttavia rappresentano una forma di discriminazione, perché a certi luoghi, nei fatti, ci è impedito l’accesso, mentre in altri reso così difficoltoso da disincentivarlo. Penso ad esempio al chiostro della Rocca Antica, luogo di una splendida rassegna cinematografica promossa dal Don Zucchini ma non servito da rampe per l’accesso alle carrozzine. O alle tante vie del centro – per non parlare delle frazioni – in cui le barriere architettoniche ti invitano a rinunciare, per evitare situazioni difficili, imbarazzanti e talvolta pericolose.
Non chiedo molto. Vorrei solo che Cento fosse una città per tutti, nulla di più. E vorrei che chi amministra abbia a cuore per davvero i bisogni di chi la città vorrebbe viverla ma, in queste condizioni, non può.

Che ne dite: volete affrontare con me questa sfida?

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