La 150a edizione del Carnevale storico di Persiceto è stata salutata da una bella giornata di sole: domenica 4 febbraio la centrale piazza del Popolo ha visto gli spilli di dieci carri, due mascherate singole e quattro di gruppo. Un tripudio di colori, effetti scenici e sorprese hanno fatto sorridere ma soprattutto emozionare i tanti spettatori. Nella frazione di San Matteo della Decima si è tenuta invece la 135a edizione dell’omonimo Carnevale che ha visto filare otto carri di grandi dimensioni introdotti dalle famose zirudelle.
Dopo il discorso della Corona pronunciato da Re Bertoldo, rigorosamente in dialetto persicetano, e con il saluto del veterano del Carnevale di San Giovanni, Santón (che a quasi 99 anni anima ancora i corsi mascherati), ben sedici società, tra cui dieci carri, due mascherate singole e quattro di gruppo, hanno dato vita all’attesa 150a edizione del Carnevale storico Persicetano. I carri allegorici e le mascherate hanno sfilato per le vie del centro storico di Persiceto e hanno eseguito il tradizionale Spillo, “al Spèl”, nella centrale piazza del Popolo, davanti all’affollata tribuna di spettatori e alla giuria (quest’ultima segreta e nascosta dentro al Palazzo del Municipio). I vincitori della competizione verranno rivelati solo domenica 18 febbraio durante la terza giornata di sfilata dei carri, mentre domenica 11 febbraio verranno ripetuti gli spilli. Sergio Vanelli, speaker storico del Carnevale, e la conduttrice Carlotta Voice Savorelli hanno presentato insieme la kermesse introducendo e commentando le esibizioni di tutte le società.
In occasione della 150a edizione quasi tutte le società hanno affrontato il tema della storicità del carnevale persicetano, legandolo a diversi suoi aspetti o guardandolo da originali prospettive. Non sono però mancati accenni all’attualità, come la diffusione delle nuove tecnologie, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la crisi di identità del Pd o il riferimento tutto locale al limite dei 30 km orari introdotto recentemente a Bologna. Il tutto reso attraverso colorate e spettacolari scenografie, complessi meccanismi scenici, allegre coreografie di figuranti e l’immancabile e magica sorpresa dello “spillo.”
La società Bròt&Cativ ha aperto le sfilate con “Il c+–o dei carri” dedicato allo sviluppo della tecnologia e al suo rapporto con la creatività umana. L’intelligenza artificiale – si chiedono i Bròt&Cativ – riuscirà ad essere all’altezza del gesto artigiano, della sottile ironia e del genio artistico che caratterizzano il carnevale storico persicetano?
I Gufi con “Cats” hanno invece accostato il carnevale alla meccanica quantistica. Il fisico Schrödinger applica il suo paradosso del gatto alla realtà persicetana: il carnevale di Persiceto è vivo o, dopo 150 anni, è morto? “Il Carnevale – dichiara lo scienziato alla fine dell’esperimento – è contemporaneamente vivo e morto, dipende da chi lo guarda”.
I Figli della Baldoria hanno presentato “San Żvân’s got talents” affiancando in un’ideale competizione famosi carnevali, come quello di Venezia e di Viareggio, a quello persicetano. Lo “spillo”, secondo la società, è la caratteristica unica che rende il carnevale persicetano il più spettacolare.
L’Ocagiuliva ha fatto sfilare il carro dal titolo “Con la testa piena” che ha proposto il tema del carnevale come grande contenitore di idee, fantasia e poesia, omaggiando Giulio Cesare Croce, Bertoldo, le immagini dei carnevali passati e ricordando l’importanza dei sogni per i bambini di tutte le età.
La società Mazzagatti con “Rin-tocchi dal passato” ha approfondito il tema del legame fra vecchie e nuove generazioni, fra antiche e nuove tecnologie unite dalla magia del carnevale, con tanti riferimenti cinematografici da George Méliès all’Hugo Cabret di Martin Scorsese.
I Maistof con “Che storia!” hanno reso omaggio alla storia del carnevale persicetano, riproponendo sul carro alcuni particolari iconici dei carri allegorici più belli del passato, collegati tra loro da un cuore rosso pulsante, simbolo di questa 150a edizione.
La società Accademia della Satira ha celebrato la ricorrenza di quest’anno con il carro dal titolo “… e oggi comando io”: una prima struttura nera e minacciosa punta da uno spillo si trasforma via via in una festa di colori ed elementi che richiamano il carnevale, mentre Bertoldo svetta felice su una torta di compleanno dalle tante candeline.
I Corsari hanno presentato “Carro esegui lo Spillo”, incentrato sull’utilizzo delle nuove tecnologie utili a costruire il carro perfetto: in barba al rigore tecnologico lo spirito della società si impadronisce dell’intelligenza artificiale prendendosi beffe del pubblico, della giuria e dello speaker del Carnevale.
La società Jolly&Maschere ha dedicato il suo carro “Macerie prime ovvero in fondo a sinistra” all’attuale crisi di identità del Pd con una Elly Schlein equilibrista. Nella pantomima carnevalesca le Case del Popolo sono ormai scomparse e anche i tortellini rischiano di uscire dal menù della Festa dell’Unità scatenando un dibattito all’interno del partito. Se il mondo della Sinistra italiana va a fuoco – pare che dicano i carnevalai – non rimane che rifugiarsi nei suoi valori fondanti, ma anche nel desiderio nostalgico di un Berlinguer preso in braccio da Benigni o di un fumante piatto di tortellini.
Gli Afidi nella Scarpa con “Non sono solo P.” hanno infine affrontato il tema del linguaggio di genere e dell’attenzione al mondo femminile con un breve excursus dei modi di dire per riferirsi alle donne, dagli anni ‘50 ad oggi. Con un omaggio a tante donne che hanno contribuito alla storia d’Italia – tra cui presidentesse, architette, magistrate, ingegnere – il carro si è chiuso con lo slogan “Non sono solo parole”.
A San Matteo della Decima invece, dopo il discorso di Re Fagiolo di Castella, si è aperto il 135° carnevale: nelle vie del centro hanno sfilato i carri allegorici di 8 società che si contendono il gonfalone del Re:Strumnè con “A la faza dl’algoritmo”, Macaria con “L’amdâja”, Qui dal ’65 con “Ascoltare e ascoltarci”, Cinò con “Pan e zirquel”, Volponi con “Verso quale libertà”, Gallinacci con “L’ultima spiaggia”, Pundgaz con “Â gh’è ànc e’dmàn!”Sandron “Té tìn sènper i ûc’ avêrt”. I carri si sono esibiti in piazza delle Poste, di fronte alla giuria e al popolo con le tradizionali “zirudelle”, poesie in versi dialettali a rime baciate che vengono recitate per spiegare il soggetto e per preparare il pubblico allo svolgimento e alla trasformazione e hanno poi abbandonato la piazza con un ricco gettito per rendere ancora più partecipe il pubblico presente. Gli speaker della 135a edizione del carnevale di San Matteo della Decima sono Gian Marco Rusticelli e Carlo Goretti.